Gravidanze a rischio, test solo a pagamento

L’Usl 8 garantisce il “combinato” in regime privatistico. Il dottor Mazzocco: «Grave passo indietro»

MONTEBELLUNA. È un esame d’eccellenza per individuare eventuali malformazioni del nascituro, è gratuito in molte regioni italiane e nel Nord Europa, come in alcune Usl venete: in altre è accessibile con il ticket, come nell’Usl 8. Ma dal primo aprile qui sarà praticato solo in libera professione con costi maggiorati. La decisione arriva dalla direzione sanitaria, che tra le prestazioni offerte ha cancellato anche i cosidetti “test combinati” per le donne in gravidanza, in quanto non inseriti nei livelli essenziali di assistenza. Il “test combinato” è l’evoluzione del tri-test in gravidanza che permette di individuare malattie crosomatiche come la sindrome di Down: combinando ecografia, esami del sangue e la translucenza nucale, permette di ridurre esami invasivi come l’amniocentesi e la villocentesi, non esenti da rischio. L’arrivo di questa novità nel 2006 nella Usl asolana fece notizia, proprio perché si trattava di un test all’avanguardia e più sicuro: in pochi mesi la richiesta fu così elevata che la Usl dovette riservarlo solo alle gestanti residenti nel suo territorio. «Mi permetto di definire una scelta miope quella di offrire il test combinato solo a pagamento» dichiara il dottor Annibale Mazzocco, direttore dell’Unità semplice di ecografia ostetrica nel reparto di Ginecologia di Montebelluna, il cui arrivo permise l’inaugurazione di questa innovativa prestazione «innanzitutto perché nei prossimi anni comunque dovrebbe rientrare nelle prestazioni di base previste per le Usl venete e perché raccomandato nelle recenti linee guida per la sanità italiana. In questo modo si ritorna indietro di dieci anni. Tra l’altro» conclude Mazzocco «il test combinato è molto richiesto. Un secondo medico si era accreditato per poterlo eseguire, potendo quindi offrire un miglior servizio e in tempi più rapidi».

Davide Nordio

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