Godega, fallito il mobilificio Sonego: venti lavoratori lasciati a casa

GODEGA. Lo storico mobilificio Sonego di Godega è stato dichiarato fallito dal tribunale di Treviso. Una ventina di lavoratori rimangono a casa e non hanno ricevuto nemmeno l’ultimo stipendio di febbraio. «Il Covid ha rappresentato il “colpo di grazia”», spiegano dal sindacato. L’attività sorta negli anni Settanta, che si è sviluppata nello stabilimento lungo la statale Pontebbana in via Nazionale vicino alle “4 Strade”, nel tempo aveva dato lavoro a tante persone e alle loro famiglie, e per decenni ha rappresentato uno dei fiori all’occhiello delle imprese di Godega. Camere e camerette, la linea “Disel” è stata quella tra le più note del mobilificio Sonego.
Negli ultimi anni si è assistito ad un lento quanto inesorabile declino e dopo il lockdown dei mesi scorsi e le difficoltà che si sono succedute, l’azienda non ha più ripreso l’attività. Giovedì la parola fine è stata messa dal tribunale, che ha emesso la sentenza di fallimento della Sonego Srl.
Curatore fallimentare è stato nominato il commercialista coneglianese Massimo di Luzio e il 22 dicembre è la data fissata per l’esame dello stato di passivo. «La situazione si protrae già da tempo, i lavoratori avanzano ancora lo stipendio di febbraio» spiega Roberto Martini, delegato della Filca Cisl settore legno. «L’azienda ha avuto delle difficoltà che si sono aggravate con il lockdown». I dipendenti sono una ventina e sono stati messi in cassa integrazione, poichè la ditta non ha più ricevuto ordini e lo stabilimento è rimasto chiuso.
«L’azienda è indietro degli ultimi quattro anni per il versamento dei fondi pensionistici» aggiungono dal sindacato «una situazione critica che va avanti da molto». I dipendenti dovranno, dunque, recuperare inoltre quanto avanzano di ferie arretrate e Tfr, non si vedono spiragli per una ripresa dell’attività. «Ci siamo attivati per dare massima tutela ai lavoratori» spiega Martini «si tratta di un fallimento con licenziamento di tutta la forza lavoro».
L’obiettivo sarà ricollocare le persone, in un momento particolare, dove alcune ditte sono ripartite a pieno ritmo, altre con difficoltà. «Il settore del legno si stava stabilizzando in modo positivo, la crisi pandemica ha mandato in crisi alcune realtà. C’è difficoltà nell’avere continuità negli ordini» spiega il rappresentante della Cisl. «Ci sono alcune aziende che invece avrebbero necessità di lavorare anche per tutto agosto, adesso è complicato fare una proiezione a medio e lungo periodo. L’export dei mobilifici è per il 40% è in Inghilterra e Stati Uniti, l’incertezza provocata dalla pandemia sta provocando dei rallentamenti».
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