Gli interventi sul Piave? Un'aspirina
Il Comitato imprenditori Veneti scrive al governatore Luca Zaia
SUSEGANA.
«Gli interventi di manutenzione nel letto del Piave per la salvaguardia delle piene programmati dalla Regione possono essere paragonabili all'assunzione di una aspirina da parte di un malato in coma profondo». A sostenerlo il Comitato imprenditori Veneti Piave 2000 di Susegana, che ha così scritto una lettera al governatore Luca Zaia ed al presidente della Provincia Leonardo Muraro per chiedere azioni risolutive sull'intero corso del fiume. «Ci sono decine di milioni di materiale ghiaioso, ceppaie, terra, da asportare dal letto del fiume in modo di riportarlo sicuro in caso di piene - spiega il presidente Diotisalvi Perin -. Tutto questo porterebbe nelle casse regionali milioni di euro che servirebbero ampiamente a compensare i lavori di manutenzione». Il Comitato inoltre si rivolge al sindaco di Sernaglia Sonia Fregolent, perché a Falzè si possa costruire un bacino per il contenimento durante i periodi di piena. «Comprendiamo le preoccupazioni del sindaco di Sernaglia nell'intento di salvaguardare il suo territorio e siamo sicuri che, se sarà realizzato un serbatoio di laminazione - spiega il Comitato -, questo darà la sicurezza ai cittadini che vivono in zone sottostanti al suo Comune. Non serve costruire un'enorme diga ma valutare la possibilità di trattenere una certa quantità d'acqua. Altri se ne potrebbero costruire da Falzè a Belluno». (di.b.)
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