Giustizia senza mezzi L’avvocato presta l’Ipad

Impossibile trovare in tribunale un videoregistratore per vedere un dvd decisivo ai fini del processo: l'udienza è stata rinviata di tre mesi e gli avvocati saranno costretti a mettere a disposizione il loro Ipad personale. È successo ieri mattina in tribunale a Treviso dove era fissata l'udienza a carico del coordinatore provinciale di Fdi ed ex assessore regionale di An Raffaele Zanon, accusato di diffamazione nei confronti del generale Eugenio Sivori referente del Partito delle Aziende.
Il caso risale al luglio dello scorso anno quando, nel corso di una trasmissione in onda sull'emittente trevigiana Reteveneta, scoppia una lite tra i due ospiti in merito a un fatto accaduto negli anni di piombo. Il riferimento era a Stefano Recchioni, esponente della Destra Giovanile che morì a Roma per un proiettile sparato durante alcuni scontri con le forze dell'ordine. Era il 7 gennaio 1978 per l'esattezza, quando due ragazzi vennero uccisi in un agguato davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano di via Acca Larenzia; qualche ora dopo Recchioni perse la vita durante la manifestazione spontanea organizzata dai missini.
Nel corso della trasmissione su Reteveneta, dunque, Zanon ricorda quella brutta pagina della storia italiana. E chiama in causa Sivori, all’epoca dei fatti a Roma, per quanto accaduto a Recchioni. Ne nasce una lite accesissima, a seguito della quale l'esponente del Pdl lascia la trasmissione. Sivori, prosciolto nella fase preliminare dell'inchiesta sul caso Recchioni, querela Zanon per diffamazione. La denuncia determina l’apertura di un fascicolo in Procura di Treviso (competente perché nella Marca ha sede l'emittente televisiva) e la successiva citazione a giudizio dell'ex assessore regionale per diffamazione. Ieri mattina era previsto il processo davanti al giudice di pace. In aula è arrivato Zanon con il suo avvocato Benenedetto Pinto e l'avvocato Catia Salvalaggio (in foto) per il generale Sivori. Ma il processo è durato ben poco: mancava infatti il videoregistratore necessario a vedere il dvd con l'estratto della trasmissione di Reteveneta. Filmato decisivo per stabilire se c'è stata o meno diffamazione. Niente videoregistratore, niente prova, niente processo. A questo punto non restava che rinviare l'udienza. E così, infatti, è avvenuto. Ma il giudice Gianfranco Vettorel ha messo le mani avanti: il 20 dicembre, giorno del rinvio, il problema si sarebbe probabilmente presentato tale e quale. Tre mesi non sarebbero bastati a trovare il videoregistratore.
Che fare, dunque? Non è rimasto che fare affidamento sugli avvocati. E così Catia Salvalaggio ha risolto il problema: scaricherà il filmato sul suo Ipad personale e lo porterà nell'udienza di dicembre.
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