Giunta, niente palestra per gli islamici
Per la comunità del Bangladesh è ancora «no» dalla giunta: non avranno uno spazio pubblico per pregare. L’amministrazione ha negato ai cittadini islamica un luogo per celebrare e festeggiare la Festa del sacrificio, una delle più importanti ricorrenze musulmane. La festa per il mondo islamico è domenica o lunedì prossimi (il giorno esatto viene deciso poche ore prima, in base alla luna). I bengalesi di Treviso hanno consegnato la richiesta a Ca’ Sugana due settimane fa, con congruo anticipo. Chiedevano una palestra, o in alternativa un luogo coperto, dove pregare la mattina presto e festeggiare con un banchetto. «Nulla di impegnativo né in termini di spazio né in quelli di tempo» - avevano sottolineato.
Il rito è destinato a raccogliere poche centinaia di persone per poche ore al mattino. Come per la festa di fine Ramadan, a inizio settembre. Anche in quella circostanza la giunta disse no alla comunità del Bangladesh, e i fedeli chiesero e ottennero dal comune di Silea la palestra del basket di via Cendon (cerimonia poi conclusa 9.30 del mattino). Ma nemmeno il rassicurante precedente ha indotto Ca’ Sugana a concedere lo spazio per la festa del Sacrificio. «Hanno chiesto una palestra o uno spazio chiuso sgomberato e per qualche centinaio di persone dove pregare e fare dei festeggiamenti – spiega l’assessore alla Sicurezza Andrea De Checchi – Ma a Treviso non ci sono le condizioni». Questo nonostante la giunta Gobbo si fosse detto disponibile a una maggiore apertura dopo il diniego dello spazio per il fine Ramadan. E stavolta i bengalesi non avranno nemmeno la «sponda» di Silea. Il sindaco Piazza riceverà oggi i rappresentanti dell’associazione, ma più no che sì: spazi già occupati, e agenda già fitta. I bengalesi potrebbero chiedere infine la sala della Cgil. (l.c.)
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