Giulia e Paolo, l’amore ai tempi del Covid Il rinfresco del matrimonio si fa drive-in

Asolo, festa con gli sposi rimanendo in macchina: sette camerieri tra le auto. «Tutti stanno rinunciando alle cerimonie, noi non volevamo»  
DigitalPhotoMalena
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L’idea

L’amore ai tempi del Covid. Niente rinfresco di nozze? E chi l’ha detto. «Praticamente tutti hanno cancellato i matrimoni già programmati, in questi mesi. Ma noi no, non volevamo. E non ci piaceva neppure la prospettiva di rinunciare a invitare tutti i parenti e gli amici». E allora ecco l’idea, lampadina accesa sul punto d’equilibrio tra slancio di fantasia, volontà ferrea di non rimandare il giorno più bello e, al tempo stesso, rispetto delle norme anti-contagio: il rinfresco di nozze si fa in modalità drive-in.

Domenica 7 febbraio. Dimenticate il classico giro degli sposi fra i tavoli: qui si fa tra le auto parcheggiate a emiciclo, insolita e originale platea per salutare gli sposi e festeggiare con loro, ogni nucleo familiare nella propria auto. Giulia Florian e Paolo Bavaresco hanno entrambi 31 anni: organizzatrice d’eventi e interior designer lei, cuoco lui, l’evento questa volta se lo sono cucito su misura. Sette camerieri, vassoi di finger food e calici di prosecco in mano, tra le auto. Due cuochi nella cucina attrezzata quasi all’ombra – ombra, magari, visto che il meteo è stato poco clemente – della chiesa di Villa d’Asolo. Un direttore a dare il timing a questo inedito rinfresco. Non manca neppure la musica, live, sotto un chioschetto. «Dovevamo ingegnarci. Lasciar andare a casa tutti dopo la cerimonia non sarebbe stato certo bello – racconta Giulia – io sono fissata con i dettagli, dovevo trovare una soluzione. Questa è piaciuta a entrambi, e ci siamo buttati. Giulio Zanini di “ConGusto” è stato subito entusiasta dell’idea e ci ha confezionato questo ricevimento drive-in». Avete preso ispirazione da qualcuno? «No no, tutta idea nostra», dicono. «Più sua che mia», confessa Paolo. «Eravamo partiti con l’idea di fare l’intero ricevimento, con questa modalità, ma sarebbe diventato complicato passare troppo tempo in macchina. Così abbiamo ridotto l’evento al rinfresco».

Fritturina mista, biscotti salati, finger food vari, prosecchi, succhi di frutta: se la macchina non può andare al matrimonio, il matrimonio va alla macchina. Palloncini e nastri bianchi fanno da cornice, il coro di clacson sostituisce il tintinnio di posate a invocare il classico bacio. «La pioggia può sembrare un contrattempo, ma forse ci ha pure aiutati a far sì che tutti rimanessero in auto: ci tenevamo al rispetto delle regole», raccontano gli sposi. In attesa di una festa più classica, stavolta su un parco trasformato in pista da ballo e non più su un parcheggio: «Sì, in agosto faremo un altro ricevimento, se si potrà, a Villa Freya. E poi anche il viaggio di nozze, adesso non è il caso».

Tra foto, brindisi e qualche corsa al riparo sotto il gazebo bianco per evitare gli scrosci di pioggia più irrispettosi, si fa l’ora di salutare gli invitati. Prima di andare, oltre alla bomboniera, l’ultima sorpresa: la borsetta con un vero pranzo take-away: paella o lasagna, bignè per leccarsi le dita. «Così, anche se a pranzo non stiamo insieme, ci pensate», saluta Giulia. —



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