Giovannina chiude la sua cartolibreria San Liberale sempre più deserto

Per 57 anni è stata punto di riferimento per i residenti «Ce l’ho messa tutta per trovare acquirenti, tutto inutile»
zago agenzia foto fim treviso ufficio postale san liberale
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«Non chiuda Giovannina non lo faccia!». Sono tante le persone che in questo giorni ripetono l’appello alla signora Giovannina Modesto, titolare per 57 anni dell’unica cartolibreria nel popoloso quartiere di San Liberale. La storica attività chiude ufficialmente i battenti il prossimo 31 agosto e non sembra esserci via d’appello.

In realtà le serrande sono già abbassate da qualche giorno per difficoltà di gestione. Da una parte la crisi economica, aggravata dai tre mesi di lockdown, dall’altra l’età che avanza con la salute che fa scherzi e non consente di affrontare più tante ore dietro il banco, in piedi, ad accogliere e servire i clienti, piccoli e grandi.

Alle soglie degli ottant’anni, la signora Giovannina classe 1941 è una miniera di ricordi e di testimonianze legate al quartiere nato all’inizio degli anni Sessanta, praticamente insieme alla sua cartoleria che aprì i battenti nel 1963.

All’epoca a San Liberale approdavano le famiglie rimaste senza casa dopo i terribili bombardamenti della seconda guerra mondiale. «Io ricordo i miei clienti uno per uno, non dimentico mai nomi né volti», racconta la titolare di un negozio che non era solo rivendita di quaderni, penne e colori. Entrare dalla Giovannina significava fare due chiacchiere, trovare consigli, scambiare battute e sorrisi.

La tipica bottega di quartiere che rappresenta una specie in via di estinzione. Non sono mancati i momenti difficili, “sono stata anche derubata più di una volta”, racconta la signora che ha affrontato con coraggio tante difficoltà ma ora si trova stremata e abbattuta di fronte all’ineluttabile. «Eppure ce l’ho messa tutta per trovare qualcuno interessato a rilevare l’attività già avviata e la rilanciasse».

Ha coinvolto l’Ascom, chiesto qua e là, coinvolto i colleghi come il titolare della copisteria al Catasto. «Lui è stato gentilissimo con me e mi ha detto che se avesse avuto dieci anni di meno l’avrebbe rilevata lui», racconta Giovannina che ha deciso di vendere a prezzi calmierati, regalando tutta la merce dentro il negozio. un nobile gesto di generosità.

In zona ci sono scuole elementari, le medie Coletti, poco lontano le Canossiane, il Da Vinci, Palladio e Mazzotti e la cartolibreria potrebbe ampliare la sua offerta diventando copisteria. Il parcheggio non manca e gli abitanti numerosi, oltre 4 mila. Eppure finora nessuno si è fatto avanti e la chiusura, pur slittata di un mese dal previsto 31 luglio al 31 agosto, sembra ora incombente.

L’affetto dimostrato dai clienti affezionati non basta, la signora Modesto si sente abbandonata dalle istituzioni, nonostante i ripetuti impegni a rivitalizzare le periferie come appunto San Liberale.

Così rilancia “un appello ai giovani o a qualche cooperativa volenterosa perché un presidio territoriale così prezioso non vada perduto”. —

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