Giovani nella Marca: quanti sono, dove vivono e quali sono le aree con più nascite

I dati dell’Istat elaborati dalla Provincia di Treviso: il numero di under 24 è appena sotto le 200 mila unità, in leggera flessione rispetto all’anno precedente, e rappresenta il 22 per cento della popolazione. L’incidenza degli stranieri e gli effetti del calo demografico

I dati Istat ritraggono la Marca under 24
I dati Istat ritraggono la Marca under 24

La popolazione giovanile nella Marca Trevigiana si conferma in lieve calo nel 2024: -1,3%, ovvero -2.677 residenti in meno. Lo rileva l’Ufficio Statistica della Provincia di Treviso, che ha realizzato un’analisi sull’andamento dei giovani residenti sulla base dei dati Istat relativi all’anno scorso.

Al 31 dicembre 2024, complessivamente, gli under 24 che vivono nel territorio sono 199.315, ovvero il 22,7% della popolazione complessiva (che conta 877.565 residenti); di questi, 103.364 sono maschi e 95.951 sono femmine, e le maggiori concentrazioni si registrano nelle fasce d’età tra i 14 e i 24 anni (11,5% del totale) e tra i 6-10 anni (4,2%). I piccolissimi, tra gli 0 e i 2 anni, sono il 2% (che corrisponde a un calo del -3,1% rispetto al 2023), a confermare la diminuzione delle nascite che si rileva anche a livello nazionale (rispetto al 2023, l’anno scorso in Italia i nuovi nati sono diminuiti del -2,6%).

I Comuni con più nascite

Nonostante questo trend, a registrare un incremento invece delle bambine e dei bambini di 0-2 anni rispetto al 2023 sono i Comuni di Moriago della Battaglia (27,6%), San Polo di Piave (25,8%) e Portobuffolè (23,1%).

I Comuni che in generale registrano la maggiore presenza di giovani, invece, sono Altivole, Loria, Fonte, San Zenone degli Ezzelini, Moriago della Battaglia, Possagno, Cessalto, Mansuè, Resana, Zero Branco.

Per quanto riguarda la popolazione giovanile straniera, i residenti fino a 24 anni sono complessivamente 25.451, ovvero il 12,8% del totale, di cui 13.877 uomini e 11.574 donne. Anche in questo caso, le fasce d’età più numerose sono quelle tra i 14 e i 24 anni (11,9%) e tra i 6 e i 10 anni (5,9%).

Il trend degli ultimi venti anni

Osservando l’andamento storico della popolazione giovane residente nella Marca negli ultimi 20 anni, si osserva una variazione pressoché nulla: dal 2004, le cittadine e i cittadini fino a 24 anni registrano una variazione media annua del -0,1% (-128 residenti all'anno), con delle differenze all'interno del periodo: nel periodo 2004- 2012 la popolazione è variata in media del +1,02% (+2.137 residenti all’anno), mentre nel periodo 2012-2024 del -0,78% (-1.639 residenti).

Sempre analizzando il trend nel lungo periodo, complessivamente il numero dei ragazzi residenti è rimasto invariato (erano 103.911 nel 2004, sono 103.364 nel 2024), mentre quello delle ragazze registra un lieve calo (erano 97.969 nel 2004, mentre sono 95.951 le giovani residenti al 31 dicembre 2024).

Monitorando infine i dati sulla popolazione straniera residente fino ai 24 anni, si osserva nel periodo in esame una variazione media annua del +0,8% (+182 residenti all'anno, erano 21.818 i residenti nel 2004, sono 25.541 nel 2024) con delle differenze all'interno del periodo: nel periodo 2004-2012 la popolazione è variata in media del +7,2% (+2.029 residenti all’anno), registrando un picco, mentre nel periodo 2012-2024 si rileva una diminuzione -3,3% (-1050 residenti).

Gli effetti sul calo demografico

Si può constatare come il calo demografico generalizzato, con la diminuzione delle nascite, faccia slittare complessivamente le fasce d’età dei più giovani verso la fascia compresa tra i 18 e i 24 anni, generazioni che registrano la maggior parte delle ragazze e dei ragazzi residenti nel territorio della Provincia di Treviso.

Le fasce d’età meno presenti sono invece quelle tra 0 e 5 anni, con effetti diretti, di conseguenza, sull’equilibrio generazionale e sul carico sociale, ovvero sul rapporto tra popolazione attiva in età lavorativa (ovvero i cittadini fra i 15 e i 64 anni) e la popolazione non attiva (giovani 0-14 anni e adulti sopra i 65 anni) e sulla distribuzione degli spazi dedicati agli istituti scolastici.

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