Giovani a scuola di legalità con i sopravvissuti della scorta di Falcone: «Attenti alle nuove mafie»

Un incontro per far conoscere anche ai più giovani l’impegno antimafia del giudice Giovanni Falcone e per trasmettere loro i valori della legalità e dello Stato. Erano questi gli obiettivi di “Capaci 30 anni dopo”, l’incontro organizzato dall’istituto Scarpa tra Luciano Tirindelli e Giuseppe Sammarco, membro e capo della scorta di Falcone sopravvissuti a Capaci, e i ragazzi degli istituti Scarpa, Obici, Sansovino, Lepido Rocco e Corazzin. A coordinarli Paolo Cagnan, condirettore della Tribuna.
L’incontro al cinema Cristallo è stato la conclusione di un lungo percorso di avvicinamento iniziato dagli studenti già a settembre, quando gli insegnanti hanno iniziato a parlare loro di mafia leggendo in classe testi di Falcone e Paolo Borsellino, Roberto Saviano, Gian Carlo Caselli, Guido Lo Forte e Carlo Lucarelli e vedendo film incentrati sulla scorta di Falcone e sulla lotta a Cosa nostra rinata dopo la strage di Capaci.
Oltre al racconto di Tirindelli e Sammarco, che hanno parlato della loro vita insieme a Falcone e di come il giudice fosse stato lasciato solo prima di essere ucciso dalla mafia, i ragazzi hanno incontrato Ilaria Bonadè e Silvia Bevilacqua: la prima, mentre era studentessa dello Scarpa, ha girato un video sotto la supervisione della professoressa Bevilacqua per un concorso indetto dal ministero della Cultura che le ha permesso di salire a bordo della Nave della legalità.
Tirindelli e Sammarco, dopo aver catturato per due ore l’attenzione delle centinaia di giovani studenti che hanno gremito il Cinema Cristallo, hanno risposto alle domande arrivate dai ragazzi. Queste hanno toccato argomenti di attualità come il 41 bis, ma hanno anche riguardato alcune altre misure ideate e messe in pratica da Falcone, dal sequestro dei beni fino alla protezione garantita ai collaboratori di giustizia: «È stato un incontro affascinante e utilissimo per i ragazzi, molto bello e toccante», ha commentato la sindaca opitergina Maria Scardellato, in platea insieme al collega mottense Alessandro Righi e alla preside dello Scarpa Maria Cristina Taddeo.
Un monito è stato lanciato anche dal condirettore Cagnan: «La mafia è presente anche al Nord, attenti a non sottovalutarne la presenza, all’insegna del basso profilo».
Alcune immagini dell’incontro






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