Giorgione: via i Cavaliers hanno rovinato il campo

Castelfranco, scontro tra le due squadre cittadine di calcio e football americano Cecchin: «Righe troppo marcate? Un pretesto». Antonello: «Spese tutte nostre»
Di Alberto Zamprogno
Bolognini Castelfranco calcio Giorgione contro Union Quinto Bedin
Bolognini Castelfranco calcio Giorgione contro Union Quinto Bedin

CASTELFRANCO. Cavaliers cacciati dallo stadio del Giorgione: la squadra di football americano, militante nella serie A/2 nazionale, dovrà accontentarsi della “Cavaliers Arena” di via Redipuglia (che però di arena ha solo... il nome). Lo stadio “Ostani” è comunale ed è gestito dal Giorgione Calcio (che milita in serie D) grazie ad una convenzione con il Comune di Castelfranco. È quindi il Giorgione ad aver voluto “sfrattare” gli ormai ex coinquilini del football americano. «Ad inizio stagione avevamo trovato il compromesso per giocare lì due dei nostri quattro incontri casalinghi stagionali: contro Bergamo e Pesaro», spiega Marco Cecchin, capitano dei Cavaliers. «Sapevano già in partenza che le altre due gare, con Padova e Venezia, le avremmo dovute disputare in via Redipuglia. Ora però l’accordo per la sfida contro Pesaro del 27 aprile è saltato. La comunicazione ci è giunta tramite una lettera inviata dal Comune».

Secondo Cecchin, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la segnaletica troppo marcata in occasione della sfida interna con Bergamo, riconducibile ad un errore nella scelta del macchinario per le linee sul campo. «Probabilmente noi abbiamo agito senza pensarci, complice una mancanza di comunicazione con il Giorgione», sostiene Cecchin, «Il danno però non è irreparabile: c’è quindi la sensazione che si tratti di un pretesto per mandarci via dallo stadio “Ostani”. Sarebbe stata sufficiente un’ammonizione, magari con la raccomandazione di non rifare l’errore. Invece la decisione del Giorgione è stata drastica».

Per i Cavaliers è una scocciatura. L’impianto in via Redipuglia ha una capienza limitata e di fatto è privo di spalti. I tifosi sono costretti a stare in piedi ed eventualmente sotto la pioggia. Per i Cavaliers era quindi importante giocare almeno metà delle partite al comunale. «Bisogna capire che il nostro movimento è in fortissima espansione, tant’è che portiamo allo stadio molti più spettatori rispetto al calcio», puntualizza Cecchin. «C’è inoltre un pregiudizio da sfatare: a differenza del rugby, il football americano non danneggia i terreni». E conclude: «Speriamo di trovare un accordo con il Giorgione, oppure servirebbero delle gradinate da 400-500 posti in via Redipuglia. La situazione economica attuale, tuttavia, non lo permetterebbe».

Dal canto suo, il Giorgione fa sapere che la decisione di non concedere il campo per il 27 aprile è irrevocabile. «Ci dispiace, ma non possiamo permettercelo», afferma il presidente Orfeo Antonello. «Le abbondanti precipitazioni e le numerose gare in programma hanno reso questo periodo molto critico. Se ad esempio la partita in questione fosse programmata in luglio, non avremmo problemi nel concedere ancora lo stadio. Ci tengo infine a sottolineare che è il Giorgione a sostenere le spese di manutenzione dell’impianto». Intanto la parola torna al campo. Reduci dall’amichevole contro una squadra tedesca, domenica i Cavaliers affronteranno i Saints Padova in via Redipuglia. L’attuale bilancio in campionato della matricola castellana parla di una vittoria e due sconfitte.

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