Gilberto Benetton, l’eredità alla moglie e alle figlie: beni e quote tripartiti

Cinque milioni in 8 conti correnti, lo yacht, la villa di Cortina Il testamento dell’imprenditore affidato al notaio Talice

TREVISO. Cinque milioni di euro in otto conti correnti aperti in altrettanti istituti bancari. E ancora la villa di Cortina d’Ampezzo, lo yacht Nanook , che vale quasi 7 milioni di euro. Tutto andrà alla moglie Maria Laura Pasquotti, per tutti “Lalla”, e alle due figlie Sabrina e Barbara: in parti eguali, come eredi universali. E così pure le quote societarie detenute. 

È l’eredità di Gilberto Benetton, così come ha disposto l’imprenditore nelle sue ultime volontà. Il patron della finanza di Benetton Group è scomparso il 22 ottobre scorso: il testamento è stato affidato al notaio Paolo Talice, che ne ha dato lettura nei giorni scorsi, come riferisce “MilanoFinanza”. Nessuna sorpresa, asse ereditario rispettato perfettamente.

Nell’equa divisone dei beni, alla figlia Sabrina spetta la rappresentanza del ramo della famiglia all’interno dei Edizione, come presidente di Regia che è il ramo di Gilberto nello schema societario quadripartito.

Gli altri sono Ricerca (Luciano), Evoluzione (Giuliana) e Proposta, che faceva riferimento a Carlo, e che oggi vede i figli Massimo presidente e Christian vice. Fra le disposizioni, la moglie Lalla, compagna di una vita per Gilberto, ha un usufrutto dello 0,25% detenuto in maniera diretta in Edizione, la holding di famiglia. Sabrina e Barbara, dal canto loro, hanno ricevuto i diritti di nuda proprietà per un valore di 3,17 milioni di euro: in questo modo Sabrina sale al 3,5%, Barbara all’1,38%. Le tre erede, in tutto, possiedono il 20% della holding, attraverso, appunto, Regia.

Quest’ultima è guidata da Sabrina, che da pochi mesi è entrata nel consiglio di amministrazione di Edizione, rispettando i vincoli del passaggio generazionale stabiliti nei patti societari, la quadripartizione perfetta, e sempre a un erede diretto dei Benetton, con tanto di prelazione delle quote, se dovessero andare a un componente acquisito della famiglia. Analogamente, nel cda di Edizione, siede Massimo Benetton, primogenito di Carlo, scomparso quattro mesi prima di Gilberto. 

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