Gigi Bindi muore 7 giorni dopo la moglie

ALTIVOLE. Muore una settimana dopo la moglie. Lutto nel mondo della ristorazione: è morto all’età di 83 anni Luigi Bindi. Aveva inventato il celebre risotto mantecato con scampi e champagne. L’anziano non ha retto alla morte dell’amatissima moglie Anna scomparsa una settimana fa. Da quel momento la sue condizioni sono peggiorate fino al primo pomeriggio di ieri quando il suo cuore si è fermato per sempre in un letto dell’ospedale di Montebelluna. Luigi, conosciutissimo da tutti come “Gigi”, aveva gestito con la moglie Anna, per 30 anni il ristorante “Il Casonetto”. Il loro amore era nato più di 57 anni fa proprio tra i fornelli di una cucina, tra piatti e ricette tutti da sperimentare. Lui, originario di Chiesetta Uzzanese, in provincia di Pistoia, mentre la moglie era di origine veneziana, si erano conosciuti verso la fine degli anni Cinquanta a Marghera. Passione e idee di certo non mancavano alla coppia di ristoratori che nel secondo dopoguerra aveva deciso di trasferirsi a Milano dove avevano aperto assieme il loro primo ristorante. Lei si occupava della preparazione dei piatti mentre il marito accoglieva i clienti e coordinava il servizio in sala. Dopo il successo di Milano avevano deciso di tornare in Veneto, ad Asolo dove a partire dagli anni Settanta hanno gestito il ristorante “Il Casonetto”. Per tutti era diventato il protagonista indiscusso della ristorazione, lui che nel suo locale aveva visto passare vip e turisti. Il talento di marito e moglie era diventato famosissimo in tutto il Veneto. Il loro successo nella preparazione dei piatti, soprattutto a base di pesce, li aveva portati fino a Marostica in provincia di Vicenza dove sono stati i primi a inaugurare il ristorante che si trova all’interno del Castello. «Se dicevi vado da “Gigi Bindi” potevi stare sicuro che avresti mangiato bene»,dicono gli amici nella città dei cento orizzonti. Perché la regola per i due ristoratori era quella di cibi freschi, preparati al momento e soprattutto con materie prime di alta qualità. E poi a renderli ancora più famoso è stato il loro risotto mantecato con scampi e la bottiglia di champagne, tra le migliori, messa al centro diventato un must tra gli chef di tutta Italia. A portare avanti la tradizione di famiglia è uno dei tre figli, Stefano, titolare del ristorante “la Tavernetta” di Casella. È di un anno fa la presenza appunto del cuoco al programma televisivo “Il Gusto”, la rubrica che va in onda sul tg5. Lo chef in quell’occasione ha illustrato ai telespettatori la preparazione, passo dopo passo, del famoso risotto mantecato. Oltre al figlio Stefano a piangere la scomparsa del ristoratore ci sono gli altri due figli Luca e Cristina. Secondo le volontà dell’anziano sarà ricordato con un rito laico tra domani e giovedì.
Vera Manolli
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