Già presentate 25 richieste d’asilo

La questura le ha appena inoltrate alla Commissione territoriale di Gorizia
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La questura ha inviato alla Commissione territorale di Gorizia un faldone con 25 richieste di protezione internazionale presentate in questura dal primo gruppo di profughi, arrivati il mese scorso nella Marca, da Siria e da altri paesi africani martoriati da guerre civili. Ora starà alla commissione pronunciarsi e decidere se i richiedenti avranno i requisiti in regola per ottenere l’asilo politico dall’Italia. Nel frattempo a tutti i rifugiati è stato concesso un permesso di soggiorno temporaneo per asilo politico. Per gli altri 17, quelli appartenenti al secondo gruppo, giunti in provincia di Treviso, l’iter per la preparazione delle domande da presentare alla Commissione è ancora in corso. «Dopo il foto segnalamento - spiega Elisabetta Serrao, dirigente dell’ufficio stranieri della questura di treviso, che si sta occupando in prima persona della vicenda - anche le richieste del secondo gruppo di stranieri arrivati in provincia saranno completate ed inviate alla Commissione territoriale che dovrà esprimersi in merito».

Essenzialmente la domanda d’asilo è compresa fra quattro momenti: la domanda d’asilo presso la polizia di frontiera o una questura italiana; il foto segnalamento e la compilazione del modello C3 presso la questura in cui si è inoltrata la domanda; l’audizione presso la Commissione territoriale di competenza, organo preposto al riconoscimento o diniego della domanda d’asilo; da ultimo, l’acquisizione della decisione della Commissione Territoriale.

Ognuno di questi quattro momenti non è a se stante ma correlato agli altri dalla questura che prende in carico la domanda d’asilo e che deve seguire il richiedente fino al momento della acquisizione della decisione. È infatti la questura che deve garantire il collegamento fra il richiedente e la Commissione territoriale, garantire che il richiedente sia debitamente informato dei suoi diritti e dei suoi doveri, fissare le date e gli appuntamenti affinché il richiedente possa concludere con successo l’iter di domanda in Italia. Per completare l’iter, dal momento della richiesta al pronunciamento della Commissione territoriale non c’è un tempo preciso. Ci vogliono mesi.

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