Già altri 4 alberghi in vendita tra Treviso e zona fuori mura

TREVISO. Nei corridoi le inservienti stanno con le braccia incrociate, il rumore dei carrelli con asciugamani e lenzuola è una rarità e in sala gli espositori per le colazioni non riscaldano. È lo scenario consueto negli hotel del post coronavirus: senza turismo il settore è in ginocchio, e la chiusura di Ca’ del Galletto potrebbe essere solo la prima di una serie. Alcuni alberghi non hanno ancora riaperto, posticipando a settembre la ripresa delle attività. Ma in mezzo c’è un punto di domanda grande così. Sui siti di vendite immobiliari sono comparsi già i primi annunci di hotel in vendita.
Hotel sul mercato
I 5.500 metri quadrati coperti, con 70 stanze, piscina, area fitness, area riunioni a 1 km dalle mura, sembrano tanto la descrizione di Ca’ del Galletto... Il prezzo però è riservato. Davanti all’aeroporto altro spazio in vendita, 39 posti letto (da realizzare) a 1,3 milioni, e vicino al Canova; un altro hotel - ma in attività - con 41 camere è stato messo in vendita il 20 giugno a 1,5 milioni. Avvicinandosi alla città è in vendita anche una villa in via D’Azeglio, vicino al pattinodromo, utilizzata come hotel. Una ventina di camere, poco più di un milione. Prezzo invece stracciato, una villa in periferia non costa molto di meno, per l’Hotel Casier: 550 mila euro per comprarlo. E si parla di un altro immobile nella zona.
«Crisi mai vista»
Le prenotazioni negli alberghi della città sono crollate anche dell’80%. «Adesso le prenotazioni ci fanno sorridere rispetto ai due mesi precedenti», dice Mauro Nascimben, direttore dell’hotel Continental. «Io credo che il 2020 ormai sia andato, per parlare di ripresa si dovrà attendere il prossimo anno, Covid permettendo. Ho vissuto altre crisi, anche con la guerra del Golfo si era fermato il turismo: ma questa è la più pesante».
Il coronavirus, con lo stop ai voli aerei e anche al turismo interno, ha sbattuto in faccia alla città questioni annose. «Ci sono troppo alberghi e troppi affittacamere, ormai da una decina di anni la concorrenza e ampissima, e l’offerta di posti letto è decisamente sovradimensionata», continua Nascimben. O si riducono i posti o si aumenta il numero dei turisti. In alcune città, soprattutto negli Stati Uniti, Airbnb è stato limitato imponendo un limite annuale alle notti da mettere sul mercato del turismo per i proprietari di seconde e terze case. In Europa, e in Veneto, ancora nemmeno ha provato a farlo. La città poi sembra non offrire abbastanza, «la vedo un po’ spenta», ammette Nascimben.
«Le grandi mostre servivano, inutile negarlo; fiere non se ne organizzano. Oggi vedo eventi piccoli che non attraggono turisti. Treviso resta una città molto bella, piccolina, che viene apprezzata da tutti i turisti che ci vengono. Ma non attrae masse. Abbiamo la fortuna di essere vicini a Venezia, ma con la chiusura dell’aeroporto abbiamo perso anche quella fetta di clienti che soggiornava qui». —
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