Getto incandescente sul viso, è grave

Ricoverato all’ospedale per ustioni al volto l’imprenditore della Proplastek di Levada di Ponte di Piave
TREVISO 07/10/2004 SUEM E LAVANDERIA OSPEDALE, OPERAZIONE ELISOCCORSO SUEM E LAVANDERIA OSPEDALE
TREVISO 07/10/2004 SUEM E LAVANDERIA OSPEDALE, OPERAZIONE ELISOCCORSO SUEM E LAVANDERIA OSPEDALE
PONTE DI PIAVE. Grave incidente sul lavoro nella prima mattinata di ieri in una ditta di plastica che ha sede nella zona industriale di Levada, frazione di Ponte di Piave. Un artigiano di 51 anni è rimasto gravemente ustionato al volto dal getto incandescente di una colata di plastica.


L’infortunio sul lavoro è accaduto nella prima mattinata: una delle macchine stampatrici della “Proplastek srl” era andata in blocco e non funzionava. Così Michele Manfrè, uno dei due soci fondatori dell’azienda, che lavora in azienda e conosce tutti i macchinari, si è avvicinato con un operaio per rendersi conto del problema e tentare di far ripartire il macchinario il prima possibile. Lo aveva fatto altre volte: se c’era un problema, prima cercava di risolverlo con le proprie forze e solo poi, se il problema era troppo grande, chiamava un aiuto esterno. Un’operazione apparentemente senza rischio.


Ma ieri non è andata come al solito: improvvisamente dalla macchina è fuoriuscito un getto di plastica incandescente che ha colpito alla fronte e al naso l’imprenditore, senza neanche sfiorare l’operaio, che è riuscito ad evitare lo schizzo. Manfrè si è subito gettato a terra in preda a dolori atroci, mentre la plastica nera si raffreddava a poco a poco sul suo volto.


Sono stati gli operai presenti in fabbrica a lanciare l’allarme: i vigili del fuoco si sono precipitati sul posto insieme ad un’ambulanza del Suem 118, ma è stato necessario l’intervento dell’elisoccorso del Suem per trasportare all’ospedale di Treviso Manfrè, artigiano opitergino di 51 anni.


Arrivato in ospedale, i medici lo hanno immediatamente sottoposto alle prime cure. Le sue condizioni sono gravi per le ustioni subite ma non dovrebbe essere in pericolo di vita.


La Proplastek dà lavoro ad alcune decine di persone. La ditta è nata nel 2002, quando Manfrè e un altro socio decisero di fondare una ditta di stampaggio e lavorazione di materie plastiche.


I due, entrambi tecnici, vantano già una lunga esperienza nel loro campo e decidono di puntare tutto sull’innovazione, tanto da ottenere anche una certificazione europea che attesta i loro sforzi.


Anche alcuni grandi marchi si sono accorti della loro attività, e in pochi anni la Proplastek inizia a lavorare per De’ Longhi, Nespresso, Ford, Volkswagen e Nestlè, fra gli altri. Il clima all’interno dell’azienda, fino a ieri, era ottimo.


I lavoratori non hanno voluto parlare dell’infortunio "per rispetto verso la nostra azienda". È bastata una disattenzione a far diventare una tragedia quello che era uno scrupolo forse non dovuto. Tecnici dello Spisal si sono recati ieri in tarda mattinata nell’azienda per capire se Manfrè abbia sbagliato una manovra o se viceverse l’infortunio sia accaduto a causa di un cattivo funzionamento della macchina.


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