Geox verso la ripartenza e Benetton fa formazione contro gli attacchi hacker

Il gruppo degli United Colors istruisce i dipendenti sulle buone pratiche di sicurezza A Montebelluna probabile la riapertura da lunedì
Enrico Marchi Qui sopra Mario Moretti Polegato della Geox
Enrico Marchi Qui sopra Mario Moretti Polegato della Geox

Treviso

Tecnologia e formazione del personale, perché l’errore o l’imprudenza umana possono fare più danni di un “baco” informatico. Così Benetton si difende dagli hacker: vittima di un attacco nel 2014 che aveva portato alla “clonazione” abusiva di una collezione moda, il gruppo degli United Colors a messo in campo una serie di buone pratiche per cercare di evitare che le intrusioni si ripetano. «L’azienda ha richiamato alla massima attenzione tutti coloro che accedono ai sistemi informativi affinché vengano adottate tutte le precauzioni per prevenire rischi informatici – spiega Giuseppe Pontin, direttore sistemi informativi Benetton Group– con l’invito innanzitutto a evitare di aprire file o link di cui non si conosca la provenienza inseriti all’interno di messaggi apparentemente “legittimi” e di prestare attenzione al contesto nel quale si riceve il messaggio. Ai dipendenti è richiesto inoltre di approfondire queste tematiche mediante la fruizione dei contenuti della campagna di sicurezza informatica pubblicata nella intranet aziendale. Tutti gli utilizzatori dei sistemi informativi devono seguire le indicazioni contenute in questa sezione – spiega Pontin – e adattare il loro comportamento a quanto indicato. Inoltre, ai dipendenti è richiesto di cambiare periodicamente la password che deve rispondere a criteri di complessità che complichino la sua individuazione. Infine, adottiamo diverse tecnologie avanzate per la sicurezza informatica, tra queste un doppio livello di firewall per difenderci dagli accessi esterni e un sistema per verificare preventivamente l’attendibilità delle mail esterne e degli indirizzi internet in esse contenuti», conclude il manager Benetton.

Geox verso la normalità

In Geox, intanto, proseguono i lavori di disaster recovery dopo l’intrusione hacker che da lunedì mattina sta paralizzando l’azienda. Un mattone alla volta, il gruppo della “scarpa che respira” sta ricostruendo la propria infrastruttura digitale tenuta in ostaggio dai pirati informatici che hanno avvelenato la rete con un ransomware, un virus che blocca tutti i dati criptandoli e rendendoli inaccessibili: ieri sono tornate operative le linee telefoniche che operano sul protocollo Ip, già da oggi si dovrebbe capire se anche la logistica è in grado di rimettersi in moto, in modo tale da richiamare i lavoratori al loro posto a partire da lunedì mattina. Una settimana di blocco, in pratica: un danno pauroso, con camion fermi in entrata e in uscita e tutta la parte relativa alla contabilità bloccata. In queste ore i tecnici informatici ingaggiati dall’azienda di Mario Moretti Polegato stanno lavorando in maniera forsennata per ripristinare tutte le funzionalità del sistema, fretta condita però da una cautela necessaria a garantire che un “incidente” del genere non si possa ripetere. O, quantomeno, che in tal caso si possano minimizzare gli effetti, questa volta devastanti, di un altro eventuale attacco da parte dei pirati digitali. —

Fabio Poloni

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