Gentilini: «Se vinco scatterà l’epurazione»

Giancarlo Gentilini è pronto a «epurazioni» nella Lega in caso di vittoria alle prossime elezioni amministrative. Chi saranno i destinatari del suo editto? I leghisti più vicini a Piergiorgio Stiffoni, da sempre acerrimo nemico del vicesindaco, messo fuori dal Carroccio a seguito del caso diamanti e Belsito che ha coinvolto l'intero partito. «C'è qualcuno a cui Gentilini sta sul gozzo», ha tuonato ieri il vicesindaco dal cortile di Ca' Sugana, «In primis Stiffoni e qualche suo seguace. Ma nella Lega del prossimo mandato non ci saranno più. Faccio un'epurazione come quella dopo la guerra». Gentilini non fa nomi. Ma il riferimento è chiaro: si parla dell'ala bossiana del partito, che dentro Ca' Sugana e palazzo dei Trecento vede nomi di spicco come l'assessore alle Politiche sociali, Mauro Michielon e consiglieri come Riccardo Barbisan e Giancarlo Da Tos. Insomma, coloro che, dopo l'avvento di Maroni sono finiti in minoranza. Ed è un Gentilini pronto a difendere a spada tratta la sua candidatura quello che ieri ha lanciato i suoi strali dal municipio. Spedisce un messaggio forte e chiaro a chi storce il naso per la sua corsa alle elezioni, preferendogli magari un candidato più giovane. «I militanti hanno ufficilizzato la mia candidatura e Tosi (in visita mercoledì a Ca' Sugana, ndr) ha preso atto di questo», conclude lo Sceriffo, «Gentilini resta l'unico candidato sindaco e forse l'unico che può vincere le elezioni. Gli altri possono andare giù per il Sile».Dichiarazioni destinate a far discutere quelle del vicesindaco. Alle sue parole replica l'assessore Michielon. «Che il vicesindaco faccia esplicitamente i nomi e dica cosa hanno fatto queste persone», dice, «Se una persona vuole mandar via qualcuno deve aver fatto qualcosa. E vorrei che Gentilini lo dicesse. E poi cosa vuol dire “fare epurazione”? Che non mette queste persone in lista? In ogni caso, con molta serenità, i motivi che lo spingono a dire questo non mi interessano».
(l.c.)
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