Colpo da film alla “Pirotecnica Papa”: un commando di ladri si cala dal tetto

Razziati fuochi d’artificio per circa 60mila euro. L’amarezza del titolare: «Sapevano bene quali articoli portare via». L’ipotesi investigativa è quella del furto su commissione da trasfertisti 

Marco Filippi
Colpo da 60 mila euro alla Pirotecnica Papa
Colpo da 60 mila euro alla Pirotecnica Papa

Colpo grosso alla “Pirotecnica Papa” di San Polo di Piave. Un commando di ladri è riuscito a introdursi nel magazzino dove vengono stoccati petardi e fuochi d’artificio usati negli spettacoli pirotecnici e a rubare prodotti di alta gamma per un valore che si aggira attorno ai sessantamila euro.

L’inventario è ancora in corso nell’azienda guidata da Marzia Papa, figlia dello storico proprietario Fioravante, e dal marito Fabio Sacconi, che, non appena scoperto il furto, hanno immediatamente presentato denuncia contro ignoti. Del caso, si stanno occupando i carabinieri della compagnia di Conegliano. Ad agire un commando di professionisti del furto, che hanno compiuto un colpo da film, perforando il soffitto e calandosi con le corde all’interno del magazzino della storica azienda con sede principale in via Guizza che quest’anno compie 140 anni. Il tutto per evitare di far scattare il sofisticato sistema d’allarme di cui è in dotazione l’azienda.

Un commando di professionisti

Il fatto risale alla notte tra giovedì e venerdì quando un commando di almeno quattro uomini (ma si ritiene possano anche essere di più) è salito sul tetto del magazzino della Pirotecnica Papa situato in via Fornaci a San Polo. Il tutto per evitare di far scattare l’allarme perimetrale. Per fare un foro nel tetto del magazzino di via Fornace, considerato un piccolo fortino, costruito proprio per isolare a compartimenti stagni i vari reparti, il commando ha lavorato con picconi e altri strumenti per riuscire a creare un varco ed accedere all’interno del magazzino.

L’assalto al fortino

Un foro abbastanza grande da farci calare i complici con la corda come nei film. «Devono averci lavorato almeno per un paio d’ore - racconta amareggiato Fabio Sacconi, titolare della “Pirotecnica Papa” -. Hanno usato un sistema rudimentale ma purtroppo efficace per eludere l’allarme e questo significa che siamo di fronte a dei professionisti. Ma su questo non avevo dubbio. Basti pensare che la loro attenzione s’è concentrata ovviamente sugli articoli più costosi, quelli usati nelle sagre, matrimoni o eventi pubblici, certamente non sui comuni petardi».

Ladri calati dal tetto con le corde

Sapevano scegliere e l’hanno fatto bene. L’ipotesi principale, seguita dagli investigatori, è che si tratti di un colpo su commissione. Un furto messo a segno da professionisti del settore, con ogni probabilità trasfertisti provenienti dal Sud Italia, dove la cultura dei botti e degli spettacoli pirotecnici è molto sviluppata. Ma non è esclusa nemmeno la pista straniera. Non a caso, questo è il periodo in cui ci si prepara per i botti di Capodanno, il momento clou per le aziende che producono petardi e spettacoli pirotecnici.

La pista del furto su commissione

Piazzare gli articoli trafugati dalla storica azienda di San Polo, fondata da Angelo Papa nel 1885, non sarà così difficile per i ladri. Il valore della refurtiva è di decine di migliaia di euro. Una prima stima tra i 50 e i 60mila.

l’amarezza del proprietario

«Ma l’inventario è ancora in corso - spiega Fabio Sacconi - e soltanto nella giornata di martedì avremo le idee più chiare. Il furto l’abbiamo scoperto venerdì mattina, all’apertura mattutina dell’azienda. Certo, è stato come ricevere un pugno nello stomaco quando abbiamo visto cos’era successo. I carabinieri sono già venuti qui in sopralluogo e nelle prossime ore torneranno per effettuare i rilievi».

Colpo da 60mila euro

Di certo, s’è trattato un colpo studiato a tavolino. L’ipotesi è che nei giorni precedenti il colpo alcuni componenti del commando abbiano effettuato diversi sopralluoghi attorno al magazzino di via Fornaci per capire di quale sistema d’allarme fosse dotato. Proprio per questo motivo, una volta scoperto, s’è deciso di creare un varco dal tetto del magazzino. Una scena da film, che si è tramutata in amara realtà per i proprietari. —

 

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