Furto in villa: rubati tre quadri antichi

Spariti un dipinto del 1595 di Palma il Giovane, un settecentesco del Carlevarijs e un anonimo dell’800: «È su commissione»
Di Francesca Gallo

VITTORIO VENETO. Trafugati tre quadri antichi nella villa di un noto immobiliarista. Il loro valore è di diverse decine di migliaia di euro. Il colpo grosso è stato messo a segno ieri notte in via Brandolini. «Un furto su commissione», dice convinto il collezionista. Il bottino, infatti, è degno di una galleria d’arte. Il pezzo più pregiato è un dipinto del 1595 raffigurante un Doge. È opera di Iacopo Negretti più conosciuto come Palma il Giovane, il pittore veneziano allievo di Tiziano e nipote di Jacopo Palma il Vecchio.

Trafugata anche una veduta di Sacile opera settecentesca di Luca Carlevarijs, artista friulano considerato precursore di Canaletto e dei vedutisti veneziani. Sparita pure una bella tela del 1800 attribuita a un pittore anonimo che ha raffigurato un paesaggio olandese.   La banda è arrivata nel parco della villa da viale della Vittoria. Per entrare ha forzato una porta finestra del salotto sul retro. Era l'una e venti. L’immobiliarista era appena sceso al piano terra per mangiare uno yogurt. Tutto era a posto e niente lasciava presagire quanto stava per accadere.

«Mi ero rimesso a letto quando ho sentito un rumore», racconta il proprietario. Dopo un attimo è scattato l’allarme. Tempo di mettermi i pantaloni e scendere e i quadri erano già spariti». La dinamica dell’incursione ha lasciato sotto choc il professionista. «Non ci si sente più sicuri a casa propria», dice scuotendo la testa. «Poteva anche essere pericoloso. Trovarsi a tu per tu con tre energumeni in casa propria non è una bella prospettiva». Il professionista, infatti, sospetta che i ladri fossero almeno tre. Altrimenti non avrebbero fatto in tempo a portare via tre quadri in trenta secondi.

Vista la precisione chirurgica nella scelta della refurtiva, il colpo su commissione è al momento l’ipotesi investigativa più probabile. A metterlo a segno dei professionisti del crimine che non hanno lasciato neppure un’impronta. Sul furto stanno ora indagando i carabinieri di Vittorio Veneto e il nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia. Le opere d'arte trafugate da tempo erano di proprietà dell’immobiliarista. «Le ho acquistate in Italia», spiega, «una addirittura nel 1968. Un'altra ce l’ho da trent'anni. Il loro valore non è quantificabile. Questa notte non ho chiuso occhio. Avevo la porta rotta e temevo che potessero tornare a prendere i quadri rimasti».

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso