Addio al pre scuola, proteste dei genitori a Fontanelle

Il Comune taglia i fondi anche per le gite scolastiche. Famiglie e opposizioni polemiche: «Manca attenzione»

Alessia Celotto
La scuola elementare di Fontanelle
La scuola elementare di Fontanelle

Niente pre scuola, niente contributo per le gite. Con l’avvio del nuovo anno scolastico non sono mancate le polemiche a Fontanelle.

Nel consiglio comunale del 31 luglio scorso, è stata approvata una delibera che ha modificato alcuni stanziamenti. In particolare per il 2025 sono stati tolti 4.000 euro e per il 2026-27 6.000 euro destinati al contributo che il Comune di Fontanelle riversava alla direzione didattica per sostenere le gite scolastiche di elementari e medie.

Al loro posto è stato deciso di destinare 4.000 euro all’anno per istituire un consiglio comunale dei ragazzi.

Le polemiche

«Togliere il contributo per le gite che copriva una spesa complessiva di circa 6.000 euro annui, per finanziare un’attività dal costo simile non rappresenta una scelta a favore delle famiglie, le quali ora dovranno sostenere maggiori costi di tasca propria – ha dichiarato Grazia Bortoletti, consigliere di Fontanelle Futura – L’impressione diffusa è che manchi una visione strategica e una reale attenzione ai bisogni delle famiglie, che si trovano a pagare di più senza ricevere un adeguato ritorno in termini di servizi».

Addio al pre scuola

È stato anche deciso di togliere il contributo annuo di 2.800 euro per il servizio di pre e post scuola, che da anni garantiva la custodia dei ragazzi poco prima e poco dopo l’orario scolastico, svolto dai bidelli. Un supporto fondamentale per le famiglie con genitori lavoratori, che da anni rappresentava un aiuto concreto, ora cancellato.

Il risultato è che i cancelli della scuola vengono aperti solo cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni, generando ammassamenti tra elementari, medie e trasporti.

Il gruppi di opposizione Fontanelle Futura ha inoltre sottolineato come l’attuale amministrazione abbia aumentato due volte l’addizionale Irpef, l’Imu, i costi del trasporto scolastico e il prezzo della mensa.

Quest’ultima, in particolare, è stata interamente riversata sulle famiglie, a differenza di altri Comuni vicini che hanno scelto di sostenere parte degli aumenti, mantenendo tariffe più basse per i genitori.

Le proteste dei genitori

Molti genitori hanno manifestato malcontento, soprattutto per la questione dei cancelli e del servizio eliminato. «Gli alunni non possono entrare nell’area scolastica prima delle 7.55.

Né l’amministrazione né la dirigente scolastica hanno dato risposte chiare sul servizio di prescuola. A luglio il Comune aveva convocato un incontro, su nostra richiesta, per discutere della questione: ci è stato detto che organizzare il servizio con una ditta esterna, al posto dei bidelli, avrebbe avuto un costo troppo alto e quindi insostenibile.

Avevano anche promesso di valutare come si sarebbero mossi gli altri Comuni, che lo gestiscono tramite volontariato, ma ad oggi non è arrivata alcuna comunicazione formale – ha dichiarato un genitore – Come genitori chiedevamo chiarezza, invece ci siamo trovati senza risposte e con molti disagi. Il servizio era usato da tanti bambini e l’unica alternativa proposta, il trasporto scolastico, non basta a risolvere il problema». 

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