Fojadelli: «Basta diffamare Sfido Zambon in pubblico»

L’ex procuratore sbotta dopo l’accusa di volere il giro di vite contro i locali «Sono voci messe in giro ad arte». E invita i leghisti a votarlo per cambiare
Di Renza Zanin
Guerretta san Biagio incontro candidati sindaci Conegliano Fojadelli e zambon presso A3
Guerretta san Biagio incontro candidati sindaci Conegliano Fojadelli e zambon presso A3

CONEGLIANO. «Ora basta diffamazioni. Sfido Zambon a un confronto pubblico». La campagna elettorale si infiamma in vista del ballottaggio: Antonio Fojadelli non ne vuole più sapere di alcune voci che girano sul suo conto (l’ultima, secondo quanto riportato dall’ex magistrato, sarebbe l’intenzione di controllare i locali pubblici) e per questo vuole chiarezza per i cittadini. «Qualcuno mette in giro delle voci sgradite, che sono diffamanti. Per questo, per chiarire i punti ai cittadini, sfido Zambon a un confronto pubblico».

Intanto il segretario del Pd Alessandro Bortoluzzi apre al dialogo il Carroccio: «Inviteremo la Lega a considerare che una ventata di cambiamento è necessaria e che solo Fojadelli può rilanciare la città. Visti i risultati elettorali una cosa è certa: con Zambon la nuova giunta sarà la fotocopia di quella precedente». Bortoluzzi che dice «no ad accordi sullo stile della vecchia politica», sottolinea che non si tratta di fare un’alleanza con la Lega, ma chiede anche al partito di Bossi di esprimersi in merito ai due candidati che sfideranno il 20 e il 21 maggio. «Rivolgeremo un appello a tutti gli elettori e quindi anche a quelli della Lega e nel fare questo appello è corretto che si incontrino anche i rappresentati in questi di queste forze politiche», dice il segretario del Pd. Per Bortoluzzi le argomentazioni per convincere Bernardelli&co a sostenere Fojadelli anziché Zambon ci sono. «Li metteremo di fronte ai risultati delle precedenti amministrazioni», dice l’esponente dello schieramento che sostiene l’ex magistrato, «e gli faremo capire che se alcuni risultati non sono stati conseguiti questo è successo perché loro stessi sono stati alleati con le forze politiche che sono molto conservatrici in tutti i sensi e che rispondono agli interessi dei soliti e non dei cittadini».

Insomma, dopo che il diktat di Bossi ha fatto saltare l’accordo già firmato a livello locale, a mantenere divisi Pdl e Lega ci proverà il Pd. «Ci sarà pur un motivo per cui alla fine non l’hanno fatta quest’alleanza», evidenzia Bortoluzzi che precisa: «Non c’è nulla di politico nei contatti che stiamo facendo, è anche per questo motivo che speriamo di avere un dialogo con gli elettori scontenti e con quelli che al primo turno hanno manifestato un segnale che va sicuramente raccolto di stanchezza e di disagio verso un certo modo di fare politica». A lasciare le porte aperte al dialogo con tutte le forze politiche, inclusa la Lega, è stato fin da subito lo stesso Fojadelli. «Abbiamo rivolto un appello nel senso “se non volete che tutto rimanga come prima, date i voti da questa parte”».

Ma perché un elettore della Lega dovrebbe votare per il candidato sostenuto dal Pd? «Per lo stesso motivo per cui hanno detto “noi non vogliamo Zambon”, l’alternativa mi pare che non resti che questa», risponde Fojadelli. Con l’appello del Movimento 5 Stelle ad annullare il voto o a votare scheda bianca, l’ago della bilancia potrebbe essere proprio il partito di Bossi. E i cellulari, a quanto pare, hanno cominciato a squillare. «Qua i teefoni xe boenti....», scrive il candidato sindaco della Lega Giovanni Bernardelli sul gruppo Facebook che lo ha sostenuto in questa campagna elettorale.

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