Finti controllori Ats anziano li mette in fuga
Si sono finti tecnici dell’Ats per entrare in casa, e una volta scoperti hanno provato a narcotizzare due anziani. È successo ieri mattina in via Nani a San Zeno. I due individui hanno suonato al campanello della casa, spacciandosi per personale dell’Alto Trevigiani Servizi. Hanno detto di dover svolgere alcune verifiche, ma il loro obiettivo era svaligiare la casa o farsi consegnare del denaro. Il proprietario, un 86enne, dopo averli fatti arrivare sull’uscio però ha capito che qualcosa non andava. I finiti tecnici non lo avevano convinto. A quel punto ha invitato i due ad andarsene, cercando di sbatterli fuori dalla porta. I truffatori hanno estratto una bomboletta spruzzando un gas all’interno della stanza. Si trattava, con ogni probabilità, di narcotizzante utilizzato per provare a mettere a segno il colpo una volta che aveva fatto effetto sui due anziani, o quantomeno a garantirsi la fuga. Ma l’86enne ha avuto la prontezza di aprire la finestra, pertanto nemmeno la mossa disperata dei due, che nel frattempo erano scappati, ha avuto effetto. Il sindaco Mario Conte poco dopo è andato sul posto per sincerarsi delle condizioni dei due anziani. Un copione, quello del finto tecnico, ripetutosi più volte, e che continua a mietere vittime. Ats ieri ha diffuso una nota in cui ricorda che «la società effettua analisi costanti, ma limitandosi a contatori esterni, fonti generali e alle reti del pubblico acquedotto, non all'interno delle case». «Nell’eventualità che dovessero essere programmate delle verifiche sul servizio idrico, sottolinea la comunicazione dell’azienda, il personale Ats è munito di tesserino di riconoscimento e automezzo aziendale ed in ogni caso il servizio non deve essere pagato direttamente. Ci raccomandiamo inoltre di non fornire dati personali neanche se contattati telefonicamente». Un caso che ha fatto tornare alla ribalta il tema della sicurezza nei quartieri. Solo alcuni mesi fa a Santa Bona era stato organizzato un incontro con le forze dell’ordine proprio per spiegare come comportarsi nei confronti dei tecnici delle diverse società di servizi. «Controllare sempre i cartellini identificativi, e non far entrare in casa nessuno se si è soli», ricorda Enrico Renosto di Quartieri Vivi e Attivi, organizzatore di quell’incontro, «E’ importante tra residenti conoscersi e fare comunità. A Santa Bona, grazie al gruppo whatsapp dei residenti, più volte sono state evitate truffe simili. Ma insisto: tornino i vigili di quartiere». —
Federico Cipolla
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