Finanziere ferito dall’arma del collega

Un colpo di pistola che rimbomba nell’autorimessa. Un finanziere che grida e cade a terra sanguinante. È la cronaca secca di quanto accaduto ieri verso mezzogiorno, nei garage della caserma della Guardia di Finanza di Treviso, all’Appiani.
Tutto è accaduto in pochi istanti. La pattuglia, composta da due militari, era appena tornata dall’attività di controllo e aveva appena parcheggiato l’auto in garage. I militari stavano scendendo dalla vettura quando, all’improvviso, dall’arma di servizio di uno dei due è partito il colpo che ha centrato il collega, trevigiano di 38 anni, a una gamba. Il finanziere, capito immediatamente l’accaduto, ha subito chiamato i soccorsi prestando a sua volta le prime cure al ferito.
Sul posto è arrivata immediatamente un’ambulanza del 118 a sirene spiegate. L’intervento è stato rapidissimo: tempo di tamponare l’emorragia, caricare il ferito e già l’equipe medica era ripartita alla volta del Ca’Foncello dove il finanziere è stato immediatamente ricoverato. Il colpo lo ha ferito alla gamba, trapassando il muscolo: le sue condizioni, comunque, sono state giudicate non gravi.
Sul posto, all’interno dell’autorimessa, è scattata subito l’indagine intera volta a capire come sia potuto accadere l’incidente. Le regole per la detenzione delle armi, in servizio e non, sono ferree. Le prime ricostruzioni parlano di «un incidente». Forse una sicura non ben assestata, forse un movimento scorretto o un urto mentre i due stavano scendendo dalla vettura. Ma la dinamica non è stata ancora chiarita completamente. La ricostruzione definitiva spetterà ora alla Procura: la Finanza ha subito segnalato l’accaduto al sostituto procuratore Valeria Sanzari e, questa mattina, verrà depositata la relazione che determinerà l’apertura di un fascicolo.
In caserma, la notizia è presto salita dall’interrato fino agli ultimi piani, diventando poi l’oggetto di molte conversazioni anche all’interno della cittadella Appiani dove molti hanno sentito lo stridere dell’ambulanza che arrivava e fuggiva via.
«Stiamo ancora verificando l’accaduto» spiegano i vertici della Finanza di Treviso, «quello che importa più di tutto, ora, è che il finanziere non sia in gravi condizioni».
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