Filmava le atlete in doccia allenatore condannato

RESANA. Filmava con una telecamera nascosta le sue pallavoliste nude sotto la doccia: condannato a quattro mesi l’allenatore guardone. È arrivata ieri la sentenza a carico di Fabio Fontana, allenatore (ex, ormai) della Samarcanda Resanese Volley, finito a processo con l’accusa di aver nascosto una mini-videocamera nelle docce degli spogliatoi delle sue atlete. La Procura gli ha contestato la violazione dell’articolo 615 bis del codice penale, ovvero interferenze illecite nella vita privata: il giudice ha riconosciuto la colpevolezza dell’imputato, condannandolo a quattro mesi di reclusione (pena sospesa).
«Mi sono spogliata e sono entrata in doccia con le mie compagne. A un certo punto ho notato una scatolina sopra un muro divisorio, alto circa due metri. Non l’avevo mai vista prima, pensavo fosse una specie di termostato. L’ho presa in mano: dentro c’era una mini telecamera. Accesa, perché la lucina rossa lampeggiava. Ho iniziato a urlare». Era stato questo il racconto di una delle ragazze della Samarcanda Volley Resanese, chiamata a testimoniare durante il processo all’allenatore. L’episodio incriminato è avvenuto il 12 marzo del 2012. Era una normale sera di allenamento. Dopo quasi due ore in palestra, a Castelminio, arriva il momento della doccia. Una delle ragazze (sono tutte tra i sedici e i trent’anni) nota quell’aggeggio strano, piazzato in modo da poter inquadrare sia la parte di spogliatoio in cui le atlete si cambiano, sia la zona delle docce. Non sanno chi l’abbia messo: scatta la denuncia ai carabinieri, e le indagini portano al coach.
Colpito da un decreto penale di condanna da 22.500 euro, Fontana si è opposto scegliendo la via del processo per cercare di dimostrare la propria innocenza. Non è andata così: per il giudice è colpevole. Ora non gli resta altro che presentare ricorso in appello. Fontana era già stato condannato e sospeso per cinque anni dalla giustizia sportiva.
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