Fiera di Godega fa la rivoluzione e abolisce il biglietto: la prossima edizione sarà gratuita

GODEGA. L’Antica Fiera di Godega sarà ad ingresso gratuito. Non ci sarà più il biglietto, che sino alla scorsa edizione era di 6 euro e ritornerà la tradizione del “Mercato franco”. L’annuncio dell’amministrazione Godeghese è arrivato ieri, proprio alla vigilia dell’apertura della Fiera dell’agricoltura di Santa Lucia, dove invece si pagherà il tagliando per accedere alle esposizioni. La Fiera di Godega ritornerà la prima domenica di marzo, già fervono i preparativi.
«Quella di togliere la limitazione presentata dal biglietto di accesso e favorire una maggiore partecipazione per facilitare le transazioni commerciali è stata una scelta rivoluzionaria, ponderata a lungo dall’amministrazione comunale - afferma il sindaco Paola Guzzo-. Questa novità intende andare incontro alle esigenze delle famiglie, che si trovavano ad affrontare una spesa incisiva nel bilancio famigliare, e agli espositori che potranno così beneficiare di un afflusso maggiore di visitatori». Da una tradizione che risale al 1343, quando nei documenti dell’archivio di Stato di Venezia compare il “Mercato franco di Godega”, il ritorno al futuro è fissato per il 3-4-5 marzo 2018. «Nell’Alto Medioevo – racconta l’assessore alla cultura e storico Giorgio Visentin – le fiere rappresentarono il volano economico che diede il via alla rinascita agricola, commerciale, culturale dell’Europa dopo i “secoli bui” seguirti alle invasioni barbariche, il crollo del sistema politico romano e il conseguente spopolamento delle campagne.
Fu l’inizio di un nuovo sistema produttivo basato sul libero scambio commerciale che permise, quindi, alle società rurali di uscire dalla crisi economica favorendo anche l’aumento demografico della popolazione e la nascita di nuovi villaggi organizzati, le “ville et regole”». Il Comune di Godega prende spunto dalla origini per guardare all’avvenire. «L’Antica Fiera di Godega – spiega l’assessore ad agricoltura, attività produttive e fiera, Paolo Attemandi -, in questo periodo di stagnazione economica, vuole riproporre lo spirito di rinascita che ha contrassegnato le sue origini, riproponendosi come “mercato franco”, aperto alle innovazioni e al più vasto approccio da parte di espositori e popolazione».
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