Fibra ottica infinita, ancora cantieri a Treviso. Ora sono i privati ad allungare la loro rete

TREVISO. La posa della fibra ottica in città è un cantiere senza fine. Dopo mesi in cui Open Fiber – la società incaricata di posare la rete per conto del Mise – ha spaccato le strade dentro e fuori mura per stendere i nuovi collegamenti in fibra ottica ora tocca ai privati. In città infatti ora scattano i cantieri delle società di telecomunicazione “non convenzionate”, ovvero quelle che non rientrano negli accordi per l’utilizzo della infrastruttura di Open Fibre e che ora vogliono potenziare la loro rete. Non sono tante, ma sono grosse. Si parte da via Municipio con Fastweb.
Il lungo cantiere Open
Il cablaggio della città firmato Open Fiber è stato un lavoro intensissimo portato avanti con la supervisione dell’assessorato ai Lavori pubblici e della polizia locale che di volta in volta hanno coordinato l’esecuzione degli interventi. Si è deciso così vista sia la mole del lavoro sia la necessità di controllare tempi e metodi di esecuzione di alcuni scavi dopo alcune criticità scoperte in corso d’opera (chi dimentica il Put paralizzato dallo scavo della fibra?). Il lavoro è durato oltre un anno e ora «sta arrivando a conclusione» fanno sapere dall’amministrazione comunale; si stanno solo effettuando le ultimi gli ultimi lavori di miglioria e di chiusura delle tracce fatte sull’asfalto. Ma chi pensava che interruzioni, restringimenti, e chiusure di strade fossero finite si sbagliava.
Arrivano gli altri
Ne è prova l’avvio dalla prossima settimana dei lavori per conto di Fastweb in piazza San Vito e via Municipio, che per due giorni – tra lunedì e il 22 marzo – saranno oggetto di un cantiere mobile che comporterà restringimenti. Ma oltre a questo intervento ci sono quelli già richiesti da Tim per estendere le proprie reti in città. La società di telecomunicazioni interverrà in varie strade chiave del centro.
Nella lista ci sono viale Cesare Battisti, via Riccati, via Canova, piazza Pola, via Castelmenardo e piazza Tommasini nel rione Roggia. Gli operai riusciranno a lavorare senza paralizzare il traffico? Tutto da vedere, com’è ancora poco chiara la lista degli altri interventi che scatteranno al seguito di questi.
Quanti connessi?
Nella primavera scorsa il lockdown portò alla ribalta il divario tra necessità di connessione (Dad, smart working e altro) con la realtà delle infrastrutture: in tutta la Marca solo undici comuni potevano vantare una copertura tra il 75 e il 100% delle abitazioni (nessuno tocca questa soglia), in quattordici la percentuale di case raggiunte stava tra 50% e 75%, in sei la fibra raggiungeva tra il 25% e il 50% delle case, in tutti gli altri le percentuali di territorio coperte sono irrisorie o nulle.
Oggi, consultando la lista dei Comuni in cui la banda larga è commercializzabile (sito Ministero infrastrutture) si scopre che i comuni trevigiani coperti (si parla di solo Open Fiber) sono solo 14, tra cui il capoluogo. Il dato peggiore della Regione Veneto. —
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