Feste in via Roma a Treviso col nodo traffico. Albertini polemizza: «A noi fu vietato»

L’idea del sindaco per rilanciare la zona rossa a ridosso della stazione fa discutere. Simone Albertini, patron della gastronomia: «Lì non si poteva pedonalizzare. Fish’n’Fest ha traslocato»

Pietro Nalesso
Il Fish’n’Fest quando era organizzato in piazza Giustinian Recanati
Il Fish’n’Fest quando era organizzato in piazza Giustinian Recanati

Feste in via Roma a Treviso ogni due settimane, l’ultima proposta del sindaco Mario Conte per rivitalizzare la zona rossa fa storcere il naso a chi, in zona, quando ancora non c’era l’“alta sicurezza” organizzava eventi ed è stato costretto a cambiare location per le difficoltà legate la traffico. Ovvero Albertini e il suo Fish’n’Fest.

L’idea del sindaco, che sta intanto cercando di lanciare i weekend di musica nei giardinetti Sant’Andrea – iniziati bene, ma non certo col pienone – è quella di organizzare eventi per le famiglie e per la comunità un paio di volte al mese a partire dalle 18. Per farlo si studia la possibilità della chiusura di parte di via Roma a partire dalla sfera Benetton, bloccando la circolazione in una delle entrate cittadine più trafficate nel tardo pomeriggio.

Ne sa qualcosa Albertini, patron del Fish’n’Fest oggi in Prato Fiera (fino a domenica 15 giugno) dopo anni di traslochi in città. La rassegna culinaria aveva trovato casa in piazza Giustinian Recanati, ed è stata proprio l'inconciliabilità tra auto di passaggio e clientela in festa a indurre il trasloco: «Spostarci da piazza Giustian Recanati fu una decisione sofferta» ricorda Simone Albertini, organizzatore dell'evento, «non siamo riusciti a trovare un accordo sulla viabilità con l’amministrazione, il Put interno doveva rimanere per forza chiuso e non far passare le macchine vicino alle panche. Ora si può? Penso si presenterebbero gli stessi problemi che sono capitati a noi. Ma dovrei vedere il progetto per capirci di più».

Il festival del pesce della gastronomia era diventato un must di inizio giugno al mercato ortofrutticolo, che durante il week-end ha ospitato un torneo di mini-volley targato Fipav Tre.Uno che ha ospitato 880 bambini, ora il Fish’n’Fest è in prato Fiera.

«È il secondo anno che siamo in prato Fiera, nella nuova location troviamo tutto predisposto tra scarichi, centraline e tubi vari, riusciamo a garantire un servizio migliore anche con le posate e bicchieri. Dove eravamo prima» dice riferendosi al Mercato, «potevamo mettere la musica fino a tardi, ma ci accontentiamo di spegnerla prima se riusciamo a fornire un servizio migliore ai clienti, all’altezza di ciò che vogliamo».

Con un po’ di amaro in bocca nel constatare che oggi si potrebbe fare quello che prima non era ammissibile, Albertini lascia la porta aperta al Comune. L’idea di tornare dove tutto è iniziato, riannodando le fila con il passato, stuzzica... «A me il sindaco non ha ancora chiesto nulla, ma saremmo favorevoli a dare una mano, servirà capire bene come strutturare l’idea».

Intanto si fanno i conti anche con gli altri eventi del fine settimana, «non concorrenziali» come specifica lo stesso ristoratore trevigiano visto che la rassegna Sile Garden si rivolge soprattutto a ragazzi e amanti del jazz e l’altro evento – il concertone dei Pinguini tattici nucleari all’ippodromo – non intercetta il pubblico del Fish’n’Fest.«I Pinguini non ci ruberanno la clientela, il Fish’n’Fest è fatto per una fascia medio-alta», spiega Simone Albertini, «negli anni abbiamo ricevuto diverse critiche sui prezzi, siamo più di nicchia rispetto ad una sagra popolare. Ora la fascia bassa si è autoeliminata, chi viene da noi mangia bene e lo sa».

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