Feste con coca e sesso: la consegna a Castelfranco

Arrestato a Padova l’avvocato Davide Bergo, indagato l’ex attore pupillo di Tinto Brass. Interrogati personaggi dello spettacolo, un cantente lirico e un farmacista

PADOVA. Sesso, soldi e cocaina. Festini privati in appartamenti a Padova, Milano e in provincia di Treviso. A muovere i fili del divertimento esclusivo, ristretto e trasgressivo un avvocato, un attore, un cantante lirico, un farmacista e altri conosciuti professionisti: in altre parole quella che da tutti viene considerata la “Padova-bene”. La squadra mobile padovana di Marco Calì ha aperto il “vaso di Pandora” sgominando un giro di droga con nomi che scottano e facendo crollare un mondo che ruotava intorno ai party e allo sballo. In manette sono finite tre persone: l’avvocato padovano Davide Bergo (ora ai domiciliari), 46 anni, detto “Dadi” residente a Padova in via Euganea 23; Zouhair Mahmoudi detto “Misha”, tunisino di 40 anni nullafacente e senza fissa dimora; Hessene Lazhar, 30 anni, tunisino, anch’egli nullafacente e senza fissa dimora. Nell’inchiesta è finito pure Mario Parodi (attualmente solo indagato), 45 anni, di Genova, conosciuto da tutti come Max Parodi, già protagonista di alcuni film di Tinto Brass, Neri Parenti e Jerry Calà. Per tutti l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio.

L’indagine. Tutto parte da una intercettazione all’utenza telefonica di quello che poteva essere tranquillamente considerato uno spacciatore di quartiere: “Misha”, un tunisino quarantenne con “ufficio” tra via Palestro e piazzale San Giovanni. Lo scorso mese di novembre, mentre gli investigatori della Mobile stanno ascoltando le conversazioni telefoniche del nordafricano, spunta la telefonata dell’avvocato Davide Bergo. Dice che gli serve una dose di cocaina, perché sta attendendo la visita di un “ragazzino”. A quel punto i poliziotti si concentrano su di lui, temendo lo spettro della pedofilia. Ma la pedofilia non c’entra. Scoprono però questo mondo di feste private, di sniffate in compagnia, di musica, di serate in discoteca da due o trecento euro a testa con brindisi e cene in ristoranti di lusso. Scoprono che Davide Bergo, tolta la toga, si fa recapitare la cocaina direttamente a casa e che di tanto in tanto invita gli amici più stretti, coinvolgendoli nello sballo. C’è il farmacista dell’Arcella, il cantante lirico, ci sono altri avvocati, tutti professionisti tra i 35 e i 45 anni, volti noti in città, chiacchierati e invidiati dai coetanei, guardati con ammirazione dai più giovani. È la compagnia dei belli e vincenti, è il gruppo della Padova-by-night che riesce a determinare il successo o meno del locale appena aperto, che sposta il divertimento da una discoteca all’altra. È la “bella gente”, quella che ogni gestore vorrebbe nel proprio locale, quella che molti gestori padovani hanno provato a conquistare.

L’attore. Ma Davide Bergo riesce ad oltrepassare i confini della città. Intelligenza e intraprendenza vengono finalizzate alla ricerca dell’evento glamour. Ed ecco le feste a Milano e Roma, il contatto con alcuni personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui Max Parodi, il protagonista maschile del film Monella di Tinto Brass, l’interprete di numerosi fotoromanzi, attore nel film L’allenatore nel pallone 2. Secondo quanto rilevato dagli investigatori della squadra mobile l’attore avrebbe ceduto due dosi di droga a Davide Bergo, circostanza inserita nell’ordinanza chiesta dal pubblico ministero padovano Benedetto Roberti e firmata dal gip Mariella Fino. Il telefono dell’attore rimane sotto controllo per una quindicina di giorni.

Consegna a Castelfranco. Si fa trovare sempre disponibile Davide Bergo, poche volte pronuncia la parola “no”. Come a novembre dello scorso anno, quando un personaggio del mondo dello spettacolo impegnato a Castelfranco per una premiazione lo contatta e gli chiede una dose di cocaina. Bergo provvede subito. Contatta “Misha” il suo spacciatore di fiducia, acquista la droga e gliela porta. Acquisisce credito, credibilità, affidabilità, entra nel giro “buono”. Il suo numero di cellulare viene salvato nelle rubriche telefoniche della gente “che conta”. Porta con sé roba di qualità, raramente chi partecipa alle feste si lamenta della qualità della “neve” padovana. Il rapporto fidelizzato con “Misha” gli consente anche di tirare sul prezzo: 60, 70, massimo 80 euro al grammo.

Tre feste a settimana. Quello che stupisce anche gli stessi agenti della squadra mobile è la frequenza con cui queste feste vengono organizzate: due, anche tre volte a settimana. Mercoledì, venerdì, sabato: cena e poi festa fino all’alba. Arrembanti quarantenni che non vedono l’ora di togliere i vestiti da professionista per tuffarsi nello sballo, nella trasgressione, per dare libero sfogo ad ogni desiderio. Ma non tutto si può comprare e quando viene l’alba la festa finisce. Sempre.

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