Femminicidio: «Ora cacciate Tronchin»

Appello dell’opposizione a Marton per ritirare le deleghe all’assessore «solidale» con don Corsi. Si mobilita il gruppo donne
Di Rubina Bon

PREGANZIOL. «Il sindaco prenda posizione e ritiri le deleghe all'assessore Tronchin se lo stesso amministratore non smentirà quanto affermato a sostegno di don Corsi». La richiesta è di Sandro Pistolato, capogruppo della lista di centrosinistra Preganziol Insieme, che siede in minoranza. Non accennano a placarsi le polemiche in seguito alla frase «Io sono con don Corsi!» che l'assessore pidiellino ha scritto domenica su Facebook, commentando sulla pagina «Chiesa cattolica» la notizia della manifestazione fuori dalla chiesa di Lerici contro il volantino sul femminicidio esposto qualche giorno prima dal parroco don Piero Corsi. «Non provo neppure a commentare una simile presa di posizione. Sono molto preoccupato perché Tronchin non solo è assessore all'Urbanistica, ma anche alle Politiche giovanili», chiarisce Pistolato, «mi chiedo quale ambiente, quale cultura possa esprimere simili pensieri e modi di pensare. È micidiale che un messaggio così passi ai giovani». Dal canto suo, l'assessore ha preso le distanze dalle “monate da bar”, così le fa definite, che il sacerdote ha espresso sui comportamenti femminili che provocherebbero la violenza maschile. «Solidarizzo con il prete nel momento in cui viene fatto oggetto di una gogna mediatica per la produzione di un documento con il quale, penso, volesse solo aprire un dibattito o indagare più a fondo i motivi per cui accadono certe cose«, ha detto l'assessore, precisando di condividere in ogni caso alcuni contenuti del volantino. Cosa che al capogruppo di Preganziol Insieme non va giù, tanto da chiedere l'intervento di Sergio Marton qualora Tronchin non smentisca le sue affermazioni. Anche il blogger Davide Busetto, che su Facebook ha scoperto il commento-choc dell'assessore, chiede che sindaco e maggioranza prendano posizione e lancia una proposta: organizzare una iniziativa pubblica sul problema della violenza sulle donne. «Invito le associazioni di Preganziol, il Gruppo Donne in particolare», scrive Busetto, «a mobilitarsi in maniera congiunta per dire in maniera forte e chiara che esistono due Preganziol: una maggioritaria, la nostra Preganziol, e una estremamente minoritaria che si arrocca su posizioni che definire medioevali è un complimento». Si dichiarano «allibiti dalle dichiarazioni di don Corsi e dalla vicinanza di Tronchin al parroco» Alessandro Squizzato, segretario provinciale dei Comunisti Italiani, e i rappresentanti preganziolesi del partito Fabio Di Lisi e Jacopo Gerini.

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