Falso El Greco ai Carraresi, arrestato il pittore Frongia

Svolta nell’inchiesta francese sul San Francesco esposto nel 2016 a Ca’ dei Carraresi: è accusato di truffa e riciclaggio

Svolta per il giallo sul San Francesco esposto alla mostra di El Greco a Ca’dei Carraresi, sequestrato nel 2016 dalla Finanza per accertamenti in relazione a un’indagine internazionale. Il pittore reggiano Pasquale Frongia, conosciuto come Lino, è stato infatti arrestato martedì mattina nella sua abitazione di Montecchio in provincia di Reggio Emilia. L’artista concettuale, 61 anni, deve rispondere di un presunto giro di opere duplicate: un traffico che coinvolgerebbe Italia, Francia e Svizzera tra le quali il falso “San Francesco” attribuito a El Greco, a Ca’dei Carraresi a Treviso. A Bologna si è tenuto l’interrogatorio di convalida e Frongia è stato scarcerato.

I carabinieri hanno eseguito un mandato di cattura europeo emesso dalle autorità francesi e arrivato alla direzione centrale della polizia criminale e al servizio di cooperazione internazionale di polizia di Roma, per i reati di truffa e riciclaggio. Il caso scoppiò a Treviso nel maggio 2016 e riguardava un’opera che gli organizzatori della mostra e altri esperti come Philippe Daverio e Vittorio Sgarbi certificavano essere autentica. Il pittore era immediatamente finito nel mirino della giustizia francese che lo accusava di aver invecchiato opere recenti con un forno per trasformarle in falsi attribuiti agli artisti del passato.

Tutto è iniziato in Francia con una denuncia anonima: la magistratura transalpina la prende sul serio e dopo una serie di accertamenti sequestra un quadro milionario in mostra in terra francese: una Venere di Cranach Il Vecchio. Il collezionista è un principe del Liechtenstein, come ha già raccontato Sgarbi nella sua ricostruzione. La Venere viene bloccata per passare al vaglio di un perito. Secondo gli investigatori c’è il dubbio – e per ora resta tale – che appartenga appunto a un giro di opere contraffatte e invecchiate per poi essere autenticate da esperti in buona fede e vendute a prezzi altissimi. Una ricostruzione che vede proprio in Frongia l’autore di queste presunte falsificazioni. E infatti la magistratura francese lo indaga per contraffazione di opere d’arte, truffa e riciclaggio per oltre dieci milioni di euro. A Reggio Emilia viene aperto un fascicolo per contraffazione di opere d’arte ed evasione fiscale. Il primo maggio 2016, sempre in seno all’indagine, la Finanza si presenta anche alla mostra ai Carraresi per sequestrare il San Francesco, poiché si tratta di un prestito fatto proprio dal pittore reggiano: «Hanno sequestrato l’El Greco», dice Sgarbi, «opera tra l’altro acquistata insieme a me dal pittore, per stabilire se, attraverso il confronto tra il Cranach e questo El Geco, il Cranach possa risultare falso. Ma è una follia». —

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