Faloppa: «Era un trascinatore» Zigoni: «Derby memorabili»

ODERZO

La notizia della scomparsa di Paolo Rossi è arrivata inaspettata a Oderzo dove risiedono Renato Faloppa e Gianfranco Zigoni, grandi calciatori degli anni ’70 e buoni amici dell’attaccante che regalò all’Italia i Mondiali del 1982. «Ignoravo che stesse male – sospira con tristezza Faloppa, che di Rossi fu capitano e compagno di squadra per tre campionati a Vicenza – forse non me lo ha detto per delicatezza, sapendo dei guai fisici che ho passato alcuni anni fa. Me lo ricordo sempre sorridente, una persona semplice e genuina che non si è mai montata la testa nemmeno nei momenti di maggior gloria». Nel Lanerossi Vicenza Paolo Rossi arrivò nella stagione ’76 – ’77, voluto dal presidente Giuseppe Farina. «Eravamo in serie B – ricorda Faloppa – vincemmo il campionato, il nostro centravanti segnò 21 gol e l’anno successivo, grazie alle sue 24 reti, conquistammo inaspettatamente il secondo posto, quello di vicecampioni d’Italia, il massimo risultato mai raggiunto dal Vicenza». Anni meravigliosi che l’ex regista opitergino non può dimenticare. «Tutta l’Italia calcistica – sottolinea – parlava di noi e la squadra veniva chiamata RealVicenza. Da provinciali eravamo orgogliosissimi che il nostro centravanti venisse, sistematicamente, convocato con la nazionale». In quell’indimenticabile campionato anche il Verona era in serie A. Quindi, nei due derby, scesero in campo, da una parte Zigo Gol e, dall’altra, Renato Faloppa con Paolo Rossi. «Mi sembra – sottolinea Zigoni – che le partite finirono in parità, forse zero a zero, ma il pubblico si divertì perché si giocò bene». I ricordi del mitico attaccante opitergino tornano ad un amichevole disputata un paio di anni prima, quando Rossi militava con il Como. «Nell’occasione – spiega Zigo – quel ragazzino longilineo e dalla faccia pulita ci infilò una rete e, subito, mi sono reso conto che era un centravanti con una marcia in più». Secondo Zigoni il giocatore che ha assomigliato di più a Rossi è stato Pippo Inzaghi. «In area di rigore – ribadisce - entrambi erano veloci, furbi e sapevano sempre trovarsi al posto giusto, una dote oggi rarissima nei nostri vivai». Grazie all’amicizia con Renato Faloppa, agli inizi degli anni ’90, l’ex campione del mondo venne almeno tre volte nell’Opitergino per giocare degli incontri di beneficenza. Indimenticabili le partite disputate nei campi di Oderzo, Negrisia di Ponte di Piave e Cavalier di Gorgo al Monticano. «Come cambiano i tempi – conclude uno sconsolato Zigoni – gli amici di un tempo ci lasciano ed i ragazzini, a causa del virus, non possono più divertirsi con una sfida di calcio». —





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