Fallita la storica Ceramica Restano a casa 37 operai
VILLORBA. Concorrenza e crisi dell'edilizia avevano già messo a dura prova l’ azienda di Villorba Ceramica di Treviso, punto di riferimento per l’artigianato d’artista con i suoi smalti, mosaici, decorazioni e pezzi speciali, venduti in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone.
Costretta nel febbraio dell’anno scorso a chiedere 12 mesi di cassa integrazione straordinaria per 46 dipendenti attivi nella fabbrica trevigiana (18 fissi, gli altri a rotazione: oggi complessivamente ne sono rimasti 37), ora è stata dichiarata fallita dal tribunale di Treviso. A febbraio di quest’anno, allo scadere della cassa integrazione straordinaria, erano state attivate 13 settimane di cassa integrazione ordinaria, in attesa di conoscere l’esito della procedura di concordato preventivo appena avviata. Procedura che evidentemente non è andata a buon fine: il tribunale ha infatti dichiarato il fallimento lo scorso 8 marzo nominando Lorenza Danzo come curatrice e fissando per il prossimo 16 luglio l’udienza di verifica dello stato del passivo. La fabbrica è definitivamente inattiva da poco più di un mese: ora in ballo c’è però il futuro dei 37 lavoratori, per i quali potrebbe intravvedersi un piccolo spiraglio, attraverso l’affitto di ramo d’azienda. «Stiamo valutando un percorso per consentire la prosecuzione di almeno una parte dell’attività aziendale, sempre su questo territorio. C'è questa possibilità, deve essere ancora attivato un tavolo vero e proprio ma l’ipotesi consentirebbe almeno in un primo momento di ricollocare una parte seppur esigua dei lavoratori», ha dichiarato il segretario della Uilcem di Treviso, Moreno De Filippo, «Poi se l’attività dovesse riprendere quota valutaremo se integrare il numero di ricollocamenti». Per Ceramica di Treviso, in mano alla famiglia Dolfato, i ricavi si sono progressivamente ridotti negli ultimi anni a causa della crisi del settore e scelte gestionali poco vincenti, passando dai 7,9 milioni del 2007 ai 4,9 milioni del 2010, in picchiata ulteriore negli ultimi anni. Condizioni, queste, che hanno portato alla richiesta di cassa integrazione lo scorso febbraio; con la cig l'azienda ha cercato di attraversare indenne il periodo di forte crisi, che proprio nel settore della ceramica ha causato gli effetti peggiori. Quest’anno, seppur a rilento, l’attività è proseguita: Ceramica di Treviso ha sempre puntato sul connubio tra produzione industriale e arte, con prodotti che vanno dalle classiche piastrelle ai mosaici. Ma le difficoltà dell’intero comparto, schiacciato dalla crisi del mercato immobiliare e dal flop del piano casa hanno portato al fallimento.
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