Fallisce la Cieffe, ma gli svizzeri salvano 90 dipendenti

COLLE UMBERTO. Con l’ex titolare nei guai con la giustizia per presunti reati contro il patrimonio, e una situazione debitoria di decine di milioni di euro, la Cieffe Forni di Colle Umberto non ce l’h...

COLLE UMBERTO. Con l’ex titolare nei guai con la giustizia per presunti reati contro il patrimonio, e una situazione debitoria di decine di milioni di euro, la Cieffe Forni di Colle Umberto non ce l’ha fatta: il Tribunale di Treviso ne ha decretato il fallimento lo scorso giovedì 6 aprile.

La buona notizia è che i lavoratori (una novantina) si sono salvati grazie all’ingresso in scena di una cordata di imprenditori svizzeri, che hanno siglato un contratto di affitto del ramo d’azienda per quattro mesi, durante i quali sarà garantita la continuità lavorativa. Al termine di questo periodo, i nuovi investitori dovrebbero procedere con l’acquisto effettivo dell’azienda. «La produzione resta nello stesso sito, siamo soddisfatti per aver messo in salvo 90 lavoratori», spiega Alessio Lovisotto, Cisl, «fra quattro mesi si dovrebbe completare l’acquisto, altrimenti l’azienda andrà all’asta. Siamo comunque fiduciosi: gli svizzeri hanno già dato prova del loro interesse».

Dopo l’ingresso degli ultimi proprietari, la Accu Holding di Marco Marchetti, la Cieffe era stata frazionata in una serie di varie società collegate tra loro: Cieffe Engineering Srl e Cieffe Forni Industriali Srl (in liquidazione) sono quelle che il Tribunale di Treviso ha dichiarate fallite la scorsa settimana. L’azienda era stata fondata nel 1984 dai fratelli Arcangelo e Claudio Pessot, e si era specializzata nel settore del trattamento termico dei materiali. Ora quattro mesi di tempo per sapere se il tentativo dei nuovi soci potrà garantire un futuro a lungo termine all’azienda e ai suoi collaboratori.

(a.d.p.)

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