Fadalto, via ai lavori per le barriere Anas

Partiranno a novembre i lavori per le barriere paramassi sul Fadalto, con completamento previsto per maggio 2026

Francesco Dal Mas
La frana sul Fadalto
La frana sul Fadalto

Non ci sono i 50 milioni per fare le gallerie paramassi sul Fadalto, ma per costruire la barriere sì. Circa 3 milioni di euro e l’Anas partirà con i lavori in novembre, per terminarli nel mese di maggio 2026. È quanto emerso da un vertice in Prefettura a Treviso. E a questo punto il sindaco di Vittorio Veneto, Mirella Balliana, fa un’inattesa apertura verso la Val Boite e Cortina. «Con San Vito di Cadore siamo accomunati dallo stesso destino. Ma noi con le barriere possiamo cavarcela, a condizione di poter contare sulla liberalizzazione del tratto autostradale quando la statale venisse chiusa. Certo, non rinunciamo alle gallerie, ma solidarizzando con il Cadore e l’Ampezzano possiamo attendere».

Come dire, i 50 milioni cercati dall’Anas per il Fadalto, potrebbero essere intanto recuperati per la galleria o il viadotto dell’Alemagna a San Vito (dove ancora non si sono trovati i 65 milioni dello stanziamento necessario).

Nel corso della riunione, convocata dal vice prefetto di Treviso Alessandro Sallusto, Anas ha confermato il via ai lavori del primo stralcio per la realizzazione delle barriere e della rete di contenimento indicativamente a novembre, per la conclusione in maggio. Per questo intervento non è prevista la chiusura della statale Alemagna nel tratto Fadalto, ma la riduzione a una sola corsia di marcia. Ad ora è stato finanziato questo primo intervento, mentre non ci sono ancora gli stanziamenti di medio e lungo periodo, come la realizzazione delle gallerie.

Il sindaco Balliana ha evidenziato che, a causa di fenomeni meteorologici sempre più intensi, la frequenza di chiusura della strada statale sta aumentando. «Dal luglio dello scorso anno, dopo la grande frana, si sono registrate già una decina di chiusure che variano da poche ore fino alle 48 ore, con conseguenti enormi disagi per gli abitanti del Fadalto e delle persone che devono raggiungere quotidianamente per lavoro la zona dell’ Alpago e viceversa per coloro che devono scendere verso il vittoriese, con l’aggravio di isolare una parte del territorio comunale dei centri abitati a Nord».

Balliana fa, dunque, sapere di aver chiesto la disponibilità all’ ente autostrade di liberalizzare il tratto Vittorio Veneto Nord – Fadalto Santa Croce in concomitanza della chiusura dell’Alemagna, come tra l’altro già attuato con l’accordo dello scorso anno quando la statale venne chiusa per sei settimane per i lavori di messa in sicurezza dopo l’enorme colata detritica.

Di risposta, autostrade ha evidenziato difficoltà di tipo tecnico- organizzativo. «Possiamo comprendere che l’attuazione in modalità sincrona con l’attivazione del semaforo rosso sul Fadalto comporti uno sforzo organizzativo, ma riteniamo che la liberalizzazione del tratto autostradale anche in questi casi di interruzione temporanea della statale non rappresenti un grande impatto economico per la società autostrade: auspichiamo quindi che prevalga il buon senso e che, considerato il fatto che il Fadalto sta pagando già da tempo in termini economici e ambientali l’impatto dell’opera autostradale, la società autostrade dimostri disponibilità nel rispondere ai disagi degli abitanti».

Balliana fa appello alla volontà politica per trovare una risposta che «sembra non essere così complicata, ma solo di buon senso». «Come sindaca, continuerò a cercare una possibile soluzione», prosegue, «affinché gli abitanti del Fadalto non siano penalizzati e isolati, e sia sempre posta maggiore attenzione per le zone interne del paese. Inutile spendere parole sulla valorizzazione dei nostri borghi e sulle zone montane, se non riusciamo a renderele fruibili le infrastrutture o trovare soluzioni percorribili per gestirle al meglio». —

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