Faceva spritz con il trucco barista furbetto nei guai

Lo spritz all’Aperol o al Campari finisce nella rete della contraffazione. A seguito di una serie di controlli nei locali di Treviso e di Venezia, un barista del centro storico trevigiano è stato denunciato dai carabinieri del Nas per frode nell’esercizio del commercio. Spacciava per il mitico apertivo veneto un mix che, sapore a parte, poco aveva a che vedere con gli originali distillati di mandarino e di erbe amaricanti. Il modo per ingannare i clienti era semplicissimo. Il barista travasava il surrogato nelle bottiglie originali di Aperol e Campari. Poi, davanti agli occhi dei clienti, mesceva lo spritz attingendo la componente del liquore direttamente dalla bottiglia “contraffatta”. Le successive analisi di laboratorio, eseguite sui campioni di liquore prelevato dalle bottiglie sequestrate, hanno confermato la frode.
Il gestore, in questo modo, si assicurava un guadagno elevato, poiché il costo medio di un liquore di sottomarca è pari a circa il 50-60% in meno rispetto alla bottiglia di prodotto originale. Un sistema speculativo che assicurava un notevole guadagno. I carabinieri del Nas l’hanno incastrato attraverso un controllo incrociato di scontrini e fatture. È infatti emerso che il barista trevigiano, in un solo anno, aveva acquistato dai fornitori diverse centinaia di bottiglie di sottomarche, a fronte di poche decine di Aperol e Campari. Eppure i prezzi applicati ai clienti erano pari a quello di listino dello spritz originale.
Le verifiche hanno riguardato anche altri bar nella Marca e nella provincia di Venezia. I carabinieri del Nas di Treviso hanno dichiarato guerra ai furbetti dello spritz che in tempi di crisi speculano sui surrogati.
Lo spritz ”truffa” è una frode in commercio perseguita dal codice penale per la quale, in caso di processo, si rischia una condanna fino a due anni di reclusione. Per una vicenda simile di qualche mese fa a Padova, alcuni gestori di noti locali del centro hanno preferito pagare un decreto penale di condanna piuttosto che affrontare l’incognita del processo.
Di certo c’è che l’uso dei surrogati di Aperol e Campari è un fenomeno che si sta allargando a macchia d’olio e che i Nas di Treviso intendono subito arginare.
Ci sono così baristi, come quello denunciato a Treviso, che speculano sul prezzo per aumentare il guadagno. C’è, invece, chi mesce spritz con i liquori di sottomarca per abbassare i costi e dimezzare i prezzi in modo da richiamare clienti ed essere più competitivi sul mercato.
I militari del Nas di Treviso assicurano che «saranno intensificati i controlli negli esercizi commerciali della Marca a tutela della sicurezza alimentare dei cittadini».
Non è, dunque, escluso che i carabinieri effettuino, a breve, altri blitz nei locali di Treviso e provincia a caccia degli spritz truffa. I furbetti dell’apertivo sono, dunque, avvertiti.
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