Fabris parteciperà all’asta Scoppia il caso Accademia

Il patron vuole restare, sul tappeto però anche le ipotesi di nuovi soci o vendita Il Pd: «Ora chiarezza sul futuro del cinema ma pure del teatro di piazza Cima»

CONEGLIANO. Il multisala Méliès continuerà ad essere della società George Méliès srl o ci sarà un cambio di proprietà? L’incontro di ieri mattina tra il sindaco Fabio Chies e il patron Giorgio Fabris non ha del tutto chiarito le prospettive, in vista dell’asta dell’11 febbraio in cui tutto il cinema (immobile escluso) sarà messo all’asta. «Stiamo cercando di capire se ci siano degli interlocutori che possano far riaprire il cinema il più velocemente possibile», spiega il sindaco Fabio Chies.

FABRIS NON MOLLA

Dal vertice col sindaco è emerso che l’imprenditore non vuole abbandonare quella che è stata la sua creatura. Parteciperà quindi all’asta, tramite la società George Méliès srl che da un paio d’anni gestisce il multisala, per riottenere le strumentazioni necessarie e riaprire il cinema. All’asta fallimentare ci sono tutti i beni della Lampostil srl (fallita il 31 gennaio 2018) che si trovano all’interno del cinema e delle attività di ristorazione: si tratta di sedie, proiettori, schermi, elettrodomestici, impianti acustici e di condizionamento, mobilio degli uffici e tutto il resto. Sino all’11 febbraio, quindi, data fissata per la vendita delle attrezzature - in lotto unico con prezzo base di 400mila euro - tutto pare destinato a rimanere bloccato. Che la chiusura non sia dovuta a guasto tecnico e manutenzione straordinaria, come invece risulta dal cartello che campeggia all’ingresso del cinema, ormai è assodato. «C’è il problema relativo al fallimento – conferma il sindaco Fabio Chies - vanno capite quali possono essere le soluzioni. Il Comune può solo fare da “pacificatore”, perché la questione è privata».

CAMBIO DI PROPRIETà

Al di là del tentativo di riacquisto annunciato da Fabris (che forse si aspettava di poter gestire l’intera vicenda senza troppa pubblicità) le ipotesi su eventuali cambi di proprietà sono sul tappeto. Come pure la ricerca di un partner imprenditoriale che possa salvare la storica gestione dal dissesto. A Vittorio Veneto il Verdi è stato rilanciato da questa stagione dal Gruppo Furlan, gruppo di imprenditori veneziani che avevano creato i Cinecity. I coneglianesi però rivogliono il loro cinema. Ieri intanto è stata presentata un’interpellanza sul caso a firma di Isabella Gianelloni (Partito Democratico).

L’INTERPELLANZA

«Facendo riferimento all'improvvisa chiusura del multisala Méliès - scrive la consigliera comunale - considerato che la crisi delle sale cinematografiche è un problema che riguarda molte città italiane, che il cinema rappresenta un punto di riferimento nella produzione artistica e nella crescita culturale della società e che già negli anni precedenti il multisala ha avuto momenti di criticità. Considerato inoltre che molti cittadini in queste ore si chiedono non solo se il cinema riaprirà, ma anche se verranno eventualmente rimborsati gli abbonamenti e i biglietti già pagati, si chiede: 1) se l'Amministrazione sia in grado di riferire alla città lo stato reale della vicenda legata al Cinema Méliès, anche con riferimento alle ricadute occupazionali degli ultimi eventi; 2) se la situazione economico-finanziaria del multisala possa avere ricadute negative anche sul Teatro Accademia, visto anche che quest'ultimo gode di un cospiscuo finanziamento pubblico per la stagione teatrale; 3) se sia ipotizzabile una qualche forma di collaborazione tra investitori privati e partner pubblici per rilanciare l'attività cinematografica e teatrale, anche attraverso l'intervento della Regione e/o di fondi nazionali ed europei». —

Diego Bortolotto

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