Ex Veneta Strade, oggi il sì alla nuova zona industriale

PONZANO
Oggi in consiglio comunale verrà dato il via libera alla nuova zona industriale all’ex Veneta Strade. Salvo sorprese il voto sarà unanime, verrà posta la firma sull’accordo tra il Comune di Ponzano e la Edilcrema proprietaria dell’area a ridosso della Postumia. L’intervento prevede sull’area di 112 mila metri quadrati la realizzazione di 49 mila metri quadrati di superficie industriale e artigianale, oltre a 1.500 metri quadrati di commerciale. Mentre la parte restante non è edificabile: ospitava una vecchia cava, poi convertita a discarica di amianto, e infine ricoperta. La Edilcrema ci realizzerà un parco fotovoltaico.
«E’ un intervento che consente il recupero di un’area compromessa e nel contempo porta in dote al Comune alcuni interventi sulla viabilità attesi da tempo», dicono il sindaco Antonello Baseggio e il vice Michele Favaro. La Edilcrema si è impegnerà infatti a proseguire il percorso ciclopedonale protetto sulla Postumia fino alla nuova area industriale e a realizzare la messa insicurezza del bivio di Sant'Antonio, con una bretella che colleghi via Camalò e via Povegliano e una nuova rotatoria. Un intervento, questo, che vale circa 700 mila euro e su cui è a disposizione un contributo della Provincia di 200 mila euro. L'intervento prevede anche alcune modifiche alla viabilità per migliorare l’accesso alla zona industriale. Saranno realizzate due corsie di immissione e decelerazione per entrare e uscire dall'area, un secondo accesso che sarà posto a nord-ovest attraverso un collegamento a via Indipendenza, un terzo dedicato solo alle auto a nord-est su via Santandrà e infine un quarto accesso che potrebbe essere realizzato a sud-ovest.
L’interesse per l’area si è improvvisamente sbloccato dopo anni di attesa. Il primo progetto è datato addirittura 2008, prevedeva la conversione in commerciale dell’area con la realizzazione di un grattacielo. Il successivo fallimento della Veneta Strade ha bloccato tutto. L'anno scorso la Edilcrema ha bussato alla porta del curatore fallimentare Umberto Romano con una busta da 1,2 milioni di euro. È stata l'offerta vincente. E in un paio di mesi sono arrivati la variante urbanistica e ora l’accordo tra pubblico e privato. —
federico cipolla
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