Ex primario di Cardiologia in Sudan con Emergency

Il dottor Gianfilippo Neri appena pensionato è partito per il paese africano «Molti bambini si ammalano al cuore a causa di una tonsillite mal curata»
Di Enzo Favero

MONTEBELLUNA. A ottobre è andato in pensione da primario della cardiologia del San Valentino di Montebelluna, a dicembre è partito per il Sudan per lavorare per sei mesi in un ospedale di Emergency. Gianfilippo Neri non è certo rimasto con le mani in mano dopo aver appeso il camice al chiodo, ma ha deciso di dare il suo aiuto in uno degli ospedali di Gino Strada. Non un ospedale di guerra vero e proprio, perchè lì a Kartoum non c'erano combattimenti. Ma di guerra si è trattato ugualmente, una guerra contro la povertà e contro malattie che nel mondo occidentale sono scomparse o curabili con un semplice antibiotico. Non un ospedale di guerra, ma dove ugualmente le armi sono proibite, tanto che anche i medici quando entrano devono passare il controllo del metal detector. Non è certo un ospedale da campo, anzi. L'Emergency Salam Centre For Cardiac è un ospedale a specializzazione cardiochirurgica, dotato di attrezzature all'avanguardia, dove medici del posto lavorano accanto a uno staff internazionale di Emergency di cui per sei mesi, e fino a poco tempo fa, ha fatto parte Gianfilippo Neri. «È stata un’esperienza gratificante sia sotto il punto di vista professionale che da quello umano - spiega - lì si curano patologie che nel mondo occidentale sono quasi scomparse». Al Salam Centre infatti arrivavano malati non per problemi alle coronarie, ma alle valvole cardiache. «Io vedevo queste malattie 40 anni fa quando facevo la specializzazione a Padova, poi si sono via via ridotte e sono state sostitute da problemi alle coronarie -racconta il cardiologo- le ho ritrovate in Sudan. Malattie alle valvole cardiache di origine reumatica. In pratica una tonsillite che è sufficiente curare con un antibiotico se non curata sfocia in una malattia reumatica e a problemi alle valvole cardiache». E ad ammalarsi sono soprattutto bambini e ragazzi. «Basti pensare - dice Gianfilippo Neri - che c'è una lista d'attesa di mille pazienti, sui quali l'intervento viene programmato in base alla gravità. Sono tanti i bambini dai 5 o 6 anni in su sui quali bisogna intervenire, sono soprattutto bambini, ragazzi e giovani adulti che hanno necessità di interventi, ho visto pochi ultraquarantenni e ancor meno ultracinquantenni. In Sudan l'età media è di soli 53 anni». E, come ha spiegato il dottor Neri in una conferenza tenuta al Bachelet poco dopo il suo ritorno a Montebelluna, chi ha più di 65 anni non viene nemmeno accettato in ospedale, per concentrare le risorse sui più giovani. Tornerà a lavorare nell'ospedale di Kartoum? «Tendenzialmente sì -dice- pensavo di tornare l'anno prossimo, magari per tre mesi. Anche se mia moglie dice che mi nasconde il passaporto».

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