Ex polveriera, appello a interventi privati

VOLPAGO. Serve l’intervento dei privati per la Polveriera perché il suo recupero è troppo costoso per il Comune di Volpago e probabilmente gli sperati aiuti europei sfumeranno.
A spiegare la situazione è stato il sindaco Roberto Toffoletto rispondendo al consigliere di minoranza Laura Sartor, nell’ultimo consiglio comunale del 2014 che aveva all’ordine del giorno la conferma della richiesta al Demanio dello Stato di avere gratuitamente l’ex deposito munizioni del Montello con i suoi cento ettari di bosco. «La bonifica dei tetti in eternit dovrebbe costare sugli 800.000 euro e ben difficilmente il ministero della Difesa se li accollerà» ha spiegato infatti il sindaco.
«Per quanto riguarda il progetto di farne un bosco di roveri attraverso la gestione di Veneto Agricoltura, bisogna ricordare che la Regione ha tagliato fortemente i contributi a questa sua azienda» ha proseguito Toffoletto.
«Inoltre i fondi europei che si pensava di avere lavorando a questa iniziativa assieme alla città croata di Montona potrebbero non esserci» ha continuato il primo cittadino. La gestione di questi progetti non sarà infatti più regionale ma statale. Di qui la necessità di avere capitali privati. «Già adesso Veneto Agricoltura per realizzare altri progetti avvia attività subito redditizie come frutteti» ha spiegato Toffoletto. Con questa logica si pensa al coinvolgimento di partner privati per attività compatibili con l’ambiente. Sartor, favorevole alla cessione della Polveriera, ma critica per i costi, le possibili speculazioni e desiderosa di un coinvolgimento della popolazione nelle scelte, si è astenuta nella votazione. «In caso di mancata realizzazione dei progetti in tre anni dovremmo ridare indietro la Polveriera mentre il demanio ha chiesto in cambio di non far pagare più l’affitto alla caserma dei carabinieri pur mantenendo la manutenzione a nostro carico» conclude la consigliera.
Secondo la maggioranza invece sarebbe stato fatto un progetto generico che permette di non perdere la Poveriera in ogni caso, la caserma potrebbe non essere in pericolo.
Gino Zangrando
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