Ex Form, gli esuberi sono 220 Il sindaco Lio: «Preoccupati»

SEGUSINO. Nuovo allarme occupazione a Segusino. La Cesare Albertini Spa di Quero (ex ditta Form, specializzata nella pressofusione in alluminio) ha annunciato un taglio di 220 lavoratori nei suoi tre...

SEGUSINO. Nuovo allarme occupazione a Segusino. La Cesare Albertini Spa di Quero (ex ditta Form, specializzata nella pressofusione in alluminio) ha annunciato un taglio di 220 lavoratori nei suoi tre stabilimenti del Nord Italia, 30 dei quali nella fabbrica di Quero, a una manciata di chilometri da Segusino. È un’azienda storica del Bellunese, e anche molte famiglie dell’Alta Marca Trevigiana hanno trovato lavoro nell’ex Form negli ultimi anni. Domani lo stabilimento di Quero resterà chiuso per cassa integrazione, martedì i 110 dipendenti si raduneranno per discutere assieme alle forze sociali del piano dell’azienda. Fim Cisl e Uil hanno annunciato battaglia, perché con il maxi-piano di licenziamenti l’azienda avrebbe disatteso gli accordi presi. A Segusino e dintorni è allarme: «Conosco diverse persone del mio paese che lavorano lì» spiega Guido Lio, sindaco di Segusino «di chiacchiere ne avevamo sentite tante, la voce che ci potesse essere qualche difficoltà circolava, e ora le politiche aziendali intraprese confermano tutto. È un’azienda storica del territorio, e ricorda un po’ la storia della Zanussi». Lio non si mostra ottimista se si parla di futuro: «Temo che questo non sarà l’unico caso. L’unico settore che resiste qui da noi è quello dell’occhialeria, ma per il resto non vedo alcun segnale di ripresa. Anzi, dalle esperienze che mi raccontano i cittadini vedo solo indizi di un imminente crollo». Lavoratori e sindacalisti della ex Form hanno tempo fino a settembre, quando scadrà la cassa integrazione, per cercare di evitare il peggio.(a.d.p.)

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