Entra in vigore l'obbligo vaccinale: «A Castelfranco lasceranno l’asilo in 30»

Castelfranco. Il Movimento 5 Stelle pronto a dare battaglia: «Famiglie sottoposte a ingiuste pressioni, il sindaco si faccia sentire»

CASTELFRANCO. A fine aprile 30 bambini di Castelfranco resteranno fuori dai cancelli degli asili. Lo sostiene il Movimento 5 Stelle locale, che si impegna a sostenerli. «Alcuni genitori hanno già iniziato a tenerli a casa dagli asili», spiega il referente M5s, Cristian Bernardi, che è anche un genitore «la nostra è una forma di resistenza ad una legge assurda».

La Castellana era ed è un territorio che negli ultimi mesi ha conosciuto un cospicuo agglomerarsi di famiglie che per nessun motivo al mondo vogliono far vaccinare i propri figli. Una cordata di papà e mamme che a fine novembre aveva assediato il consiglio comunale di Castelfranco per chiedere garanzie al sindaco Stefano Marcon in tema di tutela del diritto allo studio.

Ora, Cristian Bernardi, afferma che saranno 30 i bambini e le bambine che ad aprile resteranno a casa, e i nonni sono già “convocati”.



«Il M5s di Castelfranco esprime da sempre la propria contrarietà alla Legge 119/17», attacca Cristian Bernardi, «noi rivendichiamo l’importanza dell’informazione ancor prima della coercizione e del diritto costituzionale di scelta terapeutica quando è assente l’emergenza epidemiologica tra la popolazione». Poi, una considerazione relativa al metodo con cui la Legge 119/17, si rivolge alle neo mamma e ai neo papà.

«Ci sono, secondo noi, delle relative lacune ed incongruenze sulla interpretazione della legge, sia da parte delle scuole: in tutto il comprensorio castellano sono arrivate a esporre liste di indesiderati alle porte d’entrata. Una cosa inaudita.E poi si sono evidenziate lacune nell’organizzazione delle Usl». In altre parole, stando alla situazione descritta da Cristian, molte famiglie sarebbero ora esposte a disagi e problemi, dato che, all’atto dell’iscrizione dei propri bimbi, la legge non era ancora promulgata, e «le “liste degli appestati” erano in aperto contrasto con quanto prescrive la legge 196/03 sulla privacy», prosegue Bernardi.

Arriva poi la stoccata alle Usl e al sindaco, nonché Presidente della Provincia, Stefano Marcon: «Le Usl in primis non riescono fisicamente a gestire la mole di lavoro ed poi il tempo medio dedicato all’informazione durante i colloqui con le famiglie è spesso inferiore al quarto d’ora, cioè meno di quanto si dedica alla scelta di un tostapane». E conclude: «Stando così le cose, e tenendo tra le mani gli affanni dei genitori dei 30 bambini castellani, chiediamo al sindaco Stefano Marcon di fare ciò che è in suo potere per far continuare l’anno scolastico anche dopo il 30 aprile».

Non piace alle famiglie neanche la possibilità che – nella fascia della scuola dell’obbligo – vengano comminate multe ai genitori dei ragazzi non vaccinati: «Pagare una multa per metterci una pietra sopra è, secondo noi, un atto discriminatorio in base al censo», conclude Cristian Bernardi, che garantisce per la rabbia e la fermezza d’intenti dei genitori di quei 30 bambini.

 

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