Enrico, finale a "Io canto": ma io volevo fare il calciatore

Enrico Nadai, 14 anni, di Farra di Soligo, ha conquistato un posto nella finalissima. "Ora - dice - sogno X-factor"
Sopra, Enrico Nadai, 14 anni di Farra finalista al talent show Io Canto
Sopra, Enrico Nadai, 14 anni di Farra finalista al talent show Io Canto
FARRA DI SOLIGO. Una vita davanti e una sfida, sabato sera, che potrebbe cambiargli il futuro. Enrico Nadai, 14 anni, di Farra di Soligo, ha conquistato un posto nella finalissima di «Io canto» condotto da Gerry Scotti su Canale 5. Il traguardo è sempre più vicino ma Enrico non si è montato la testa e vede la finale in modo disincantato con l'ingenuità e la semplicità di un ragazzino della sua età. «Io un possibile vincitore?- ride - Ma no, nemmeno speravo di arrivare in finale». Enrico frequenta il liceo artistico ed ha una passione sfrenata per il calcio a cui gioca fin da bambino. Pochi anni di violino l'hanno fatto avvicinare al mondo della musica. La predisposizione per il canto scoperta quasi per gioco dalla madre, insegnante di canto che lo ha spinto a tentare.


E Loredana Zanchetta ci ha visto giusto: dopo pochi mesi dalle prime lezioni Enrico ha vinto il primo premio al concorso internazionale per solisti e gruppi «Onde sonore». È stato notato dalla cantante Cheryl Porter che lo ha invitato a partecipare alle selezioni di «Io Canto». Tre provini superati senza difficoltà ed ecco Enrico sul palco della finalissima: alle spalle solo pochi mesi di lezioni di canto ma nel sangue un grande talento che non è passato inosservato né agli addetti ai lavori né al pubblico che numerosissimo lo ha votato in questi due mesi di programma.


Allora Enrico sei emozionato? Quando parti per Cologno Monzese?

«Domani mattina (oggi per chi legge, ndr) e non sono ancora emozionato. L'emozione arriva quando salgo sul palco e inizio a cantare. La prima parte della canzone è sempre la più difficile ma la tensione, anche nella voce, dura solo pochi secondi».


Hai già preparato i pezzi per sabato sera, ci puoi anticipare qualcosa?

«Non posso rivelare i titoli ma li ho già studiati a casa con mia madre. Terminerò la preparazione durante le prove a Cologno Monzese».


Ti piacciono i brani?

«Alcuni molto, altri meno».


Chi ti accompagnerà a Milano?

«Mia mamma Loredana, che è anche la mia insegnante di canto».


Com'è il clima tra voi concorrenti, c'è molta competizione?

«Direi di no, si sono instaurate anche ottime amicizie. Alcune volte sale la tensione, ma è normale: è una gara dopotutto».


Chi vincerà secondo te? Hai delle possibilità?

«No, assolutamente no, sono già felice di essere arrivato fin qui. A me piace molto il modo di cantare di Benedetta».


Parliamo di te. La tua musica preferita?

«Ascolto tutti i generi, mi piacciono i Muse, Bublè, Mengoni... e sono molto legato ad una canzone che mi ha portato molta fortuna in questa competizione, "Meraviglioso"».


Immagino che ora la gente ti riconosca per strada, qual è il tuo rapporto con la notorietà?

«Capita che qualche fan mi abbia fermato per strada per una foto o un autografo. Ma non mi monto la testa: passati pochi mesi dalla fine del programma credo che nessuno si ricorderà di me».


In futuro ti piacerebbe proseguire per questa strada, diventare un cantante?
«Sinceramente non lo so: fino a pochi mesi fa pensavo di fare il calciatore. Ora si sono aperte le porte del mondo dello spettacolo, non ci ho mai pensato seriamente. Ma siamo realisti: fare il cantante è un sogno difficile da realizzare».


Quindi cantante o calciatore?

«Credo sia importante imparare a fare più cose possibile e lasciarsi aperte tante porte, nella vita non si sa mai».


Amici e X Factor, pensi che una di queste trasmissioni potrebbe essere il passo successivo?

«Mi piacerebbe moltissimo, ora ho solo 14 anni. Dovrà passare del tempo: speriamo la voce si conservi intatta!».

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