Enologia, il convitto costa un milione alla comunità

Ogni studente (un centinaio) comporta l’esborso netto di oltre 16 mila euro. Nel conto ci sono cuochi, istitutori, infermieri, bidelli e anche guardarobieri

Oltre un milione di euro, è questo il costo annuale del convitto dell’Istituto Enologico Cerletti. Nella struttura pernottano e mangiano 57 studenti, ma al loro servizio ci sono ben 31 dipendenti che costano al Tesoro 880.085,04 euro l'anno. In pratica gli studenti sono meno del doppio del personale. A voler essere pignoli a questi studenti se ne aggiungono 43 a regime di «semiconvitto», il che significa che non dormono nella struttura ma usufruiscono, ad esempio, del servizio mensa per proseguire le lezioni nel pomeriggio. Il risultato comunque cambia di poco: un dipendente ogni 3 studenti circa. Il costo esatto del convito del Cerletti è di 1.040.637,78 euro l’anno. Certo, i genitori pagano una retta, ma il netto dei costi a carico degli enti pubblici è di 919.425,11 euro. Facendo il calcolo sono 16.130,27 euro a convittore. Non c’è da stupirsi dunque se l’assessore provinciale all’edilizia pubblica Eugenio Mazzocato ha deciso di prendere la forbice in mano e di dare un taglio ai costi dell’istituto alberghiero Maffioli di Castelfranco che quanto a costi non sta certo meglio (870.638,77 gli oneri a carico del Tesoro, 107.622,58 quelli che pesano sul bilancio della Provincia). La realtà è che i convitti si sono trasformati in vere macchine mangiasoldi per lo Stato. Per Conegliano solo la Provincia spende 49.462, 20 euro, poi ci sono gli 880.085,04 euro a carico del Tesoro, 90.633,50 di spese di gestione. Nel convitto della storica scuola ai piedi delle colline della città del Cima lavorano 10 istitutori (costo 353.368,14 euro), 3 cuochi (92.100,51 euro), un infermiere (31.154,12 euro annui), 2 guardarobieri (56.183,16 euro) e 15 bidelli (347.279,11). All’indomani dello scoppio del caso convitti, nel novembre scorso, il dirigente scolastico Damiana Tervilli aveva precisato che 31 dipendenti erano quelli della vecchia pianta organica e che oggi questi sono complessivamente 20. Rifacendo i calcoli si tratta di 1 dipendente ogni 20 studenti. Gli zeri dei costi comunque rimangono, e ciò che più sorprende è che lo Stato spende queste cifre per studenti che, stando alla provenienza, potrebbero rientrare a casa dopo le lezioni. Il 90%, infatti, proviene dalla provincia di Treviso o da quelle limitrofi. Dei 57 che pernottano e mangiano nel convitto, 20 provengono dalla provincia di Treviso, 22 da quella di Venezia, uno rispettivamente da Padova e Vicenza, 5 dal bellunese, 4 da Pordenone. I più distanti provengono uno da Bolzano, uno Bologna, uno da Bari e uno da Cagliari. Gli unici a giustificare l’esistenza di questo servizio sono loro. Quattro studenti per una struttura che costa ai contribuenti 919.425,11 euro l’anno.

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