Elettrodotto, si parte entro tre mesi

Terna scrive ai sindaci: tempo fino a giugno per accordi sull’abbattimento delle vecchie linee. «75 milioni di risparmio»
Di Enzo Favero

VOLPAGO. Elettrodotto, l’accordo si chiuderà entro tre mesi. Riappare, e con tempi stretti, l'elettrodotto da 380mila volt da Scorzè a Volpago, dove si incrocerebbe con l'altro elettrodotto da 380mila volt – il Sanadrigo- Cordignano – e dove verrebbe realizzata la sottostazione elettrica. Contestato dagli ambientalisti, che proponevano piuttosto un impianto interrato lungo i corridoi autostradali, contestato soprattutto a Volpago dove è prevista la stazione elettrica, sembrava caduto nel dimenticatoio. Invece da ieri si ripropone più che mai alla ribalta, dati i tempi rapidi con cui Terna intende realizzare il cosiddetto "Trasversale in Veneto". Terna informa che la concertazione con gli enti locali per condividere la fascia di fattibilità entro cui collocare il tracciato dell’elettrodotto e la stazione elettrica di Volpago, si concluderà a giugno 2013. I primi incontri con i sindaci risalgono ancora al 2006, da allora ce ne sono stati un centinaio, adesso Terna vuole concludere. Intanto l’azienda ha inviato a tutti gli enti coinvolti dal passaggio dell’elettrodotto una lettera che comunica che fino alla fine di giugno sarà ancora possibile per i Comuni concordare un’ottimizzazione del progetto e firmare un accordo che associ alla realizzazione della nuova linea la demolizione di tre vecchie linee elettriche oggi lambite da oltre 1.000 abitazioni. Questa è l'offerta. Altrimenti la procedura non si fermerà e i vantaggi ricavabili da un progetto concordato potrebbero sfumare. Passata la scadenza di giugno, Terna sottopporrà l’opera allo studio d’impatto ambientale e invierà il piano, entro la fine del 2013, al Ministero dello Sviluppo Economico. Cosa promette Terna ai sindaci in caso di accordo? Ecco: «Qualora i sindaci siglassero un accordo formale con Terna, la realizzazione del nuovo elettrodotto apporterebbe i seguenti benefici: smantellamento di oltre 86 km di vecchi elettrodotti, a fronte di circa 30 chilometri di nuovo elettrodotto a 380mila volt, 1.000 edifici oggi interferenti sarebbero liberati da vecchi elettrodotti, circa 1.800 edifici, oggi collocati a 100 metri dalle linee da smantellare, vedrebbero sparire i tralicci e potrebbero rivalutarsi, 88 ettari di suolo liberato, pari a 130 campi da calcio, oltre 12mila tonnellate all'anno di Co2 risparmiata grazie alle tecnologie utilizzate. Il risparmio per gli utenti sarebbe pari a circa 75 milioni di euro annui, grazie alla diminuzione di energia non fornita e delle perdite di rete».

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso