Eleonora, una principessa Nozze da fiaba in Duomo

Matrimonio dell’anno a Oderzo: la figlia di Giuseppe Stefanel corona il suo sogno Durante la cerimonia i due sposi si sono sempre tenuti per mano. Ospiti illustri
Di Giuseppina Piovesana
BORIN ODERZO MATRIMONIO ELEONORA STEFANEL E RICCARDO BAGOLIN
BORIN ODERZO MATRIMONIO ELEONORA STEFANEL E RICCARDO BAGOLIN

ODERZO. Come una principessa, Eleonora Stefanel è salita all’altare avvolta in un romantico abito bianco, con il volto sorridente sotto il velo di pizzo. L’abito, confezionato da Jacopo Tonelli e disegnato dallo Staff Style Stefanel, semplice nella linea che fasciava il corpo, si espandeva nello strascico di tre metri, arrotondato, interamente decorato da balze di seta e pizzo. Il velo che in parte copriva il volto della sposa, al suo ingresso in duomo, era fissato semplicemente, fra i capelli scuri di Eleonora.

Migliaia le rose bianche di decorazione: trofei all’altare e ai lati del transetto, mazzi su ogni banco: solo rose bianche, in boccio. La sposa ha fatto il suo ingresso nel duomo di Oderzo con pochi minuti di ritardo, come si conviene, al braccio di un papà raggiante. Giuseppe Stefanel ha accompagnato all’altare sua figlia, mentre lo sposo Riccardo Bagolin, l’attendeva sorridente ai piedi dei gradini dell’abside. All’arrivo della sposa, su una Merecedes d’epoca, si è levato un applauso fra la folla che attendeva in piazza Grande per un evento che raramente si è visto a Oderzo. Bellissima la mamma della sposa, Tiziana Prevedello, indossava un abito corto di pizzo azzurro con un’acconciatura di pizzo fra i capelli. La sposa era preceduta da un paggetto che reggeva il cuscinetto con le fedi nuziali e seguita da tre damigelle vestite con abitini corti di seta ecru, ricamati. Portavano coroncine di fiori bianchi fra i capelli. Quindi gli sposi sono saliti all’altare. Si sono sempre tenuti per mano: sorridenti, evidentemente innamorati. Il rito nuziale è stato celebrato da padre Diego Cappellazzo, amico della sposa. Testimoni sono stati Maria Maddalena Durante e Luca Lorenzon. La cerimonia è stata resa suggestiva e commovente dall’accompagnamento musicale del tenore Enrico Pertile, del soprano Stefania Bellamio e dagli archi Ensamble Antonio Vivaldi e l’organo di Cesare Magoga. «Eleonora mi ha colpito per il suo sorriso», ha ricordato il celebrante nell’omelia, ripercorrendo riandando anche ai tempi degli studi della sposa al Collegio Brandolini di Oderzo, «La dolcezza, la capacità di ascolto, la semplicità, il dono di saper mettere a suo agio chi le sta vicino». Eccezionale anche la presenza di invitati dai cognomi illustri: ad iniziare dai vertici dell’imprenditoria internazionale, Alessandro Vardanega, Giancarlo Galan, Carmine Damiano, Claudio Dario, il sindaco Pietro Dalla Libera. Elegantissime le signore quasi tutte in abito corto, quasi tutte in pizzo, qualche cappellino, qualche acconciatura. Un matrimonio, caratterizzatosi soprattutto per gli sguardi teneri.

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