Electrolux ancora condannata: deve reintegrare 14 precari
Il tribunale ha dato ragione ai lavoratori dello stabilimento di Susegana che hanno fatto ricorso. Saranno stabilizzati: riconosciute otto mensilità a titolo di risarcimento. In totale sono ottanta i dipendenti già stabilizzati dopo le cause con la Fiom

Possono convivere precarietà e cassa integrazione? Ovvero, un’azienda può parcheggiare in cassa integrazione un collaboratore assunto con contratti a termine? Il Tribunale di Pordenone, sezione lavoro, dice di no. Ha infatti reintegrato altri quattordici lavoratori dello stabilimento Electrolux di Susegana, assegnando loro il posto fisso.
Erano stati lasciati a casa al termine del contratto. Ma in azienda erano stati sottoposti a riduzione di orario, come i loro compagni a tempo pieno. Non solo. Il tribunale pordenonese (competente per territorio, avendo Electrolux sede a Pordenone) ha inoltre riconosciuto otto mensilità risarcitorie. La sentenza porta la firma del giudice Ricco Colucci.
È stata emessa a fronte del ricorso intentato da un gruppo di ex dipendenti precari dello stabilimento trevigiano, che rivendicavano la stabilizzazione. Il contenzioso risale ancora al periodo 2023/2024 e a rapporti di lavoro a quel tempo in essere, con presunte violazioni di legge (job act 81/2015) per sovrapposizione tra ammortizzatori sociali e contratti a termine. Violazioni rilevate in particolare dai delegati Fiom di Susegana, che avevano contestato l’applicabilità degli ammortizzatori a dipendenti che non fossero a tempo pieno. Precedenti sentenze dello stesso tribunale avevano visto l’Electrolux già soccombere in analoghe situazioni.
In totale, i ricorsi avanzati da Susegana hanno garantito l’occupazione di 150 dipendenti precari: cinquanta ripresi in carico da Electrolux al tempo del ricorso per evitare cause giudiziarie; sessanta collaboratori, già con altri impieghi, hanno preferito conciliare dopo aver presentato ricorso, ricevendo adeguata compensazione; altri trenta già reintegrati dal giudice pordenonese. Per gli ultimi venti si è in attesa di udienza.
«È dunque salvo, in questo caso, chi ha avuto un rapporto lavorativo di breve durata, a cui il giudice ha riconosciuto sei mensilità» ricorda la delegazione Fiom della Rsu.
Le spese legali hanno seguito la parte soccombente e sono tutte a carico di Electrolux. L’azienda, ovviamente, potrà ricorrere in appello contro la sentenza.
I lavoratori interessati saranno chiamati nei prossimi giorni dalla Direzione Electrolux di Susegana, per la ripresa dell’attività, nel posto e con gli orari che detenevano al tempo della conclusione del rapporto di lavoro, e comunque non prima di aver espletato le formalità del caso. Per gli stessi delegati Fiom «si conferma così l’importante intuizione sulla violazione dell’art. 20 della legge 81/2015: la non sovrapposizione tra ammortizzatori sociali e contratti precari a termine, che era alla base del ricorso».
A differenza di altri stabilimenti del gruppo, dove le produzioni stanno registrando un pesante rallentamento per i mercati di settore che non tirano, Susegana continua a sfornare frigoriferi al ritmo consueto. E dal momento che il turn over è rilevante, le assunzioni imposte dal Tribunale sono state assorbite senza particolari problematicità. Ed è anche per questo che il sindacato ha insistito.
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