El Asado a Refrontolo ha spento le griglie: «Poco personale e costi alti»
Il ristorante, che oggi si chiama Trattoria Argentina, aveva aperto sedici anni fa. Il titolare: «Teniamo solo la sede di Treviso, scelta dettata dalla testa e non dal cuore». Il locale era stato premiato anche dalla guida del Gambero Rosso

Non è mai facile spegnere le luci dove tutto è cominciato. Da alcune settimane, la storica insegna della Trattoria Argentina in via della Vittoria a Refrontolo ha cessato l’attività. Aperta dal marzo del 2009, in molti salivano tra le colline del Prosecco per assaporare i tagli di carne e i profumi della pampa. Ma quello della famiglia Kelm non è un addio alla ristorazione, bensì una metamorfosi: la famiglia ha deciso di concentrare tutte le proprie energie nel nuovo locale aperto a Treviso lo scorso febbraio.
La storia dei Kelm in Italia inizia nel 2002, quando erano partiti da Buenos Aires, capitale di un’Argentina immersa nella crisi economica. Nel 2009 aprirono il loro primo ristorante, El Asado, diventato poi nel 2013 Trattoria Argentina. Un nome scelto per dichiarare l’autenticità dell’esperienza proposta. La qualità non è passata inosservata: la guida del Gambero Rosso ha assegnato loro i due mappamondi nella sezione Ristoranti etnici italiani nel 2021.
Nel capoluogo, la Trattoria Argentina continuerà a proporre quel viaggio sensoriale che l’ha resa celebre a Refrontolo. Dalle iconiche empanadas (i fagottini ripieni di carne, spezie o varianti gourmet con formaggio di capra e pinoli) alle umitas di mais, fino alla mandioca e ai dolci che sanno di casa: il tris di Alfajor, il flan casero con dulce de leche e il gelato artigianale. Ogni piatto resta fatto con l’amore di una domenica in famiglia, portando nella Marca – non più in collina ma in città – l’anima autentica di una terra lontana, ma oggi più che mai vicina.
A spiegare le ragioni della scelta è Fernando Kelm, volto e anima del progetto insieme alla moglie Carolina Recalde e ai tre figli, Franco, Luca e Nicolas. «Abbiamo preso una decisione con la testa, non con il cuore – racconta Kelm – A Refrontolo è nato tutto 16 anni fa, realizzando il nostro sogno. Lì ci sono i nostri ricordi più belli e noi continuiamo ad abitarci. Tuttavia, per un discorso di gestione, di personale e di costi, abbiamo scelto di mantenere aperta la Trattoria Argentina solo a Treviso».
Il nodo è la carenza di collaboratori. Per una realtà come quella dei Kelm, il problema è raddoppiato. «La nostra è una cucina identitaria e tradizionale – prosegue Fernando – L’idea non è solo quella di venire a mangiare, ma di trasmettere una storia e una cultura. Avremmo voluto tenere aperti entrambi i locali, ci abbiamo provato, ma il rischio era di farci male su entrambi i fronti. Questo passo è l’evoluzione di quanto seminato: a Treviso c’è un altro tipo di clientela, a Refrontolo eravamo solo ristorazione e ora offriamo anche aperitivi e musica e balli argentini».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso








