Manifattura della Marca, lieve rialzo della produzione
L’indagine sul manifatturiero redatta dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di Treviso e Belluno, conferma una variazione del +1,1% rispetto all’anno scorso

Potevano emergere risultati sconfortanti, imputabili alla pausa estiva e alla situazione congiunturale, e invece la manifattura della Marca si posiziona con una certa stazionarietà rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Lo conferma l’indagine sul manifatturiero redatta dal Ufficio studi della Camera di commercio di Treviso e Belluno su dati Unioncamere del Veneto. Lo studio riguarda il secondo trimestre 2025 su un campione di 466 imprese manifatturiere trevigiane con almeno 10 addetti, cui fanno riferimento 24.745 addetti.
L’indagine
Rispetto al terzo trimestre 2024 la produzione delle imprese provinciali è in lieve aumento (+1,1%). Non un aumento importante, ma il segno positivo, o meglio, di stabilizzazione, arriva dopo due anni in cui questo indicatore è risultato quasi sempre in calo. Analoga tendenza si osserva anche per il fatturato, in aumento dell’1% nel penultimo trimestre dell’anno. In lieve risalita sono anche gli ordinativi dal mercato interno che superano il 2%. Prossima alla stazionarietà è invece la raccolta di nuovi ordini dall’estero (-0,9%). La lieve discesa dei giorni di produzione assicurati dal portafoglio ordini (da 56,9 del trimestre precedente agli attuali 54) ci ricorda, comunque, il grado di incertezza che persiste nel quadro congiunturale attuale.
Le previsioni
Anche le previsioni per il quarto trimestre 2025, raccolte nella medesima indagine congiunturale, risentono della ripresa dalla pausa estiva. Scontato attendersi previsioni di ripartenza della produzione (ma un terzo abbondante dei rispondenti opta per la stazionarietà). Più prudenti, invece, le previsioni sulla domanda soprattutto estera. I giudizi di aumento prevalgono su quelli di diminuzione, ma la maggioranza degli imprenditori (45%) propende per la stazionarietà della raccolta di nuovi ordini dall’estero.
Il commento
«I dati del terzo trimestre ci restituiscono una domanda ancora debole, condizionata, come era prevedibile, dal clima di elevata incertezza generato dalla politica protezionistica degli Stati Uniti», commenta Mario Pozza presindete dalla Camera di commercio di Treviso e Belluno. «Gli analisti non riescono ancora a prevedere i tempi di smaltimento delle scorte americane accumulate per effetto degli anticipi di domanda finalizzati ad evitare i dazi. Il fenomeno ha riguardato i semilavorati, ma so bene che analoga situazione interessa anche il nostro Prosecco. Per ora questo anticipo di domanda ha contribuito a sostenere in positivo l’export nazionale che è cresciuto, in base agli ultimi dati dell’Istat, del +9,5% tra gennaio e settembre 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Però cosa succederà da adesso in poi? In questa situazione, come ho sempre sostenuto, resta fondamentale accompagnare le imprese alla diversificazione dei mercati, come abbiamo fatto anche in occasione del Forum Pymes ospitato poco tempo fa a Castelbrando, con finestre di opportunità di business aperte sui mercati dell’America latina – chiude Pozza anche nel ruolo di Presidente di Assocamerestero.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso








