È morto Zecchin, 82 anni fondatore della Zetaesse

VEDELAGO. Si è spento ieri il cavalier Vittorio Luigi Zecchin, 82 anni. Era uno dei volti più noti della Castellana, imprenditore di successo e grande appassionato di sport.
Nato il 18 luglio del 1930 nella frazione di Onara di Tombolo, in provincia di Padova, fin da giovane si è distinto per una grande intraprendenza messa frutto nel corso degli anni. Ha iniziato come camionista, ma non contento di una vita segnata da una routine fin troppo ripetitiva decise di lasciare l'Italia per tentare fortuna altrove.
E' emigrato nel 1957 in Svizzera, per poi rientrare dopo poco. Successivamente un altro viaggio, stavolta in Canada dove si è stabilito vicino la città di Edmonton.
Qui venne assunto in un'officina specializzata nella realizzazione di oleodotti. In poco tempo divenne il responsabile del reparto saldatura. Dopo 8 anni di lavoro in Canada il rientro in Italia con uno straordinario bagaglio di conoscenze e capacità nel settore manufatturiero.
Aprì una piccola azienda che produce manufatti in plastica. Nel 1973 chiuse quest'azienda e fondò la Zetaesse, a Vedelago in circonvalalzione.
Qui avvenne la svolta. La grande intuizione di Vittorio Luigi Zecchin è stata la realizzazione di un tubo in materiale resistente che ha rivoluzionato il mercato. Il tubo in rame preisolato, da lui brevettato. Una rivoluzione copernicana nel mondo del materiale edilizio, che di fatto ha aperto l'epoca del risparmio energetico. Grazie alla sua capacità innovativa, Zecchin è riuscito a far crescere la sua attività arrivata ai vertici mondiali del mercato.
La sua azienda negli anni successivi è stata un vero laboratorio di innovazione, creando sempre prodotti all'avanguardia.
Per il suo impegno da imprenditore e le sua capacità nel rinnovare di continuo la sua attività il 2 giugno del 1988 il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga gli conferì il titolo di Cavaliere del Lavoro, un premio di cui andava fiero. Un gran lavoratore, ma anche un grandissimo sportivo. Era stato presidente del Giorgione Calcio durante gli anni 90. Gli anni gloriosi quando il Giorgione era arrivato in C2.
Era stato anche vice presidente del Vicenza Calcio e negli anni Ottanta anche del Tombolo Calcio.
Lo sport era una passione, il calcio in particolare, come lo era la caccia. Aveva fatto tantissimi viaggi in tutto il mondo, in particolare in Africa per i safari.
Negli ultimi anni era tornato alle sue antiche abitudini. Allevava ancora i suoi polli, coltivava l'orto e aveva tantissime piante da frutto.
Collezionava auto e trattori d'epoca. Un carattere buono e gentile, un cuore d'oro quello di Vittorio, per gli amici Gino. Abitava a Villarazzo. Nel 2011 era stato premiato nell'ambito della rassegna Radiocchio d'Oro.
A consegnarli l'onoreficenza era stato Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum, suo compaesano e migliore amico che pronuncerà un discorso alla cerimonia funebre. La sua prima moglie si chiamava Sila.
Vittorio lascia la sua attuale compagna Oriana e i figli Iole, Jhonny e Angelica. I funerali sono domani alle 15 al duomo di Castelfranco.
La salma sarà tumulata nella tomba di famiglia al cimitero di Onara di Tombolo.
Daniele Quarello
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