È morto “Sbeghen” anima del ristorante in cima al Montello

VOLPAGO. Si è spento all’età di 74 anni Giuseppe D’Este, il notissimo ristoratore che tutti conoscevano come Bepi Sbeghen e che aveva fatto del locale sul Montello una delle mete preferite soprattutto delle famiglie, perché aveva attrezzato l’esterno con giostrine e animali che attirano ogni domenica moltissimi bambini. Bepi lascia la moglie Lina e i figli Moreno e Alessandro. I funerali saranno celebrati domani alle 15,30 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Vittoria. Da alcuni anni Bepi Sbeghen si era ritirato dall’attività e aveva passato tutto ai figli, ma era stato lui a creare quel locale. In precedenza aveva lavorato in una gastronomia a Treviso. Nel 1967 lo avevano invitato a occuparsi, nei giorni di chiusura della gastronomia, di quel locale della famiglia Sbeghen in cima alla presa 12 del Montello. All’inizio era un po’ scettico, ma poi, avviato il lavoro nel ristorante, si era appassionato a tal punto da lasciare Treviso per dedicarsi interamente, con la moglie Lina, a quel casolare tra le tenute degli Sbeghen. Aveva poco più di 30 anni, allora, e in breve era riuscito a fare di quel ristorante una meta gettonatissima. Così da Giuseppe D’Este era diventato per tutti Bepi Sbeghen. Che pur non essendo mai stato il suo nome lo aveva legato indissolubilmente al ristorante cui aveva dedicato grande parte della sua vita assieme alla moglie Lina e al figlio Moreno, brillante chef di talento. Il ristorante nel tempo è diventato punto di sosta per i molti ciclisti che frequentano le prese del Montello eper i cercatori di funghi. E punto di riferimento per le famiglie: è ai bambini che Bepi Sbeghen pensava ogni voltache istallava una nuova giostrina o cheacquistava un nuovo animale. Capre,struzzi, asini, cigni, fagiani tibetanied anatre erano, e sono, di casa nello sconfinatogiardino del ristorante, dove la domenicadecine di famiglie amano trascorrerequalche ora all'aria aperta. Con la sua passione Bepi Sbeghen aveva fatto del ristorante un locale celebre per le lumache e le rane, cheerano una sorta di leit motiv per gliappassionati del genere. Aveva creato un ristorante con 280 posti solamenteall'interno - o anche più - durante labella stagione, quando si può mangiareall'aperto ed approfittare di un selfservice con affettati, formaggi e golosi cicchetti, idealeper le coppiette che passeggiano ele compagnie di amici che fanno festa. Un'atmosfera un po'd'antan, di quelle che non si trovanofacilmente e che difficilmente si dimenticano.
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